La prima volta che ho provato a scattare in manuale non sapevo nulla né sul triangolo dell’esposizione, né sull’esposimetro, né su qualsiasi altra cosa avrebbe potuto aiutarmi a impostare la corretta esposizione. Continuavo così ad andare per tentativi, ottenendo foto con una luce tremendamente abbagliante (molto sovraesposte) ma soprattutto foto che non avevano nulla a che fare con il risultato che desideravo. In seguito, attraverso Internet o libri come Understanding Exposure e Il Libro della Fotografia Digitale, ho imparato ciò che mi serviva per non procedere per tentativi. Avrei potuto però impararlo diversamente.
In un articolo precedente, ho parlato di come funziona il modo manuale e ho anche mostrato come usare i modi semiautomatici per intuire le correlazioni tra tempo di esposizione e apertura. Effettivamente, per un principiante anche usare i modi semiautomatici può essere difficile. Vediamo allora come usare invece i modi automatici per capire quali impostazioni usare nei semiautomatici e nel manuale.
La fotocamera come suggeritrice
Come abbiamo visto anche nell’articolo sui modi automatici, qualsiasi fotocamera dà la possibilità di scegliere il modo di scatto in base al soggetto che si vuole fotografare o alla situazione in cui ci si trova. Per esempio abbiamo la modalità sport, la modalità ritratto, la modalità paesaggio e così via. Questo vale sia per le digitali compatte, che per le bridge che per le reflex (tranne forse per le professionali).
Quando si seleziona un modo automatico, la fotocamera altera le impostazioni in maniera da adattarsi al meglio alla situazione corrispondente. Facciamo un esempio limitandoci a quello che ci interessa, ovvero i parametri che controllano il calcolo dell’esposizione. Se selezioniamo la modalità sport, la fotocamera si aspetta di trovarsi in una situazione in cui i soggetti da fotografare sono in movimento. Come abbiamo visto negli articoli sulla fotografia sportiva, in questi casi è molto importante che il tempo di posa sia molto breve. Quindi, nell’impostare i parametri dell’esposizione, la fotocamera fa in modo di ridurre il più possibile quest’ultimo, compatibilmente con le condizioni di illuminazione ambientale. Analogamente, nella fotografia di paesaggio, la fotocamera userà valori elevati per l’apertura, in maniera da massimizzare la profondità di campo.
Ora, per chi sa già che la fotografia sportiva è necessario un tempo di esposizione breve o che valori alti dell’apertura implicano una profondità di campo elevata, queste sono cose ovvie. Per un principiante che ha sempre o quasi scattato in automatico, questi sono degli importanti suggerimenti. Come sfruttarli?
L’importante è avere un po’ di spirito di osservazione di metodo. È meglio procedere nel modo seguente. Dopo aver scelto un modo di scatto automatico, scattiamo un po’ di foto senza cambiare modo di scatto. Poi, ricordandoci quale modo di scatto abbiamo usato, osserviamo i valori usati dalla macchina per tempo di esposizione, apertura e ISO. Probabilmente, noteremo punti in comune tra le varie foto e relazioni ricorrenti tra i tre valori. Per esempio, noteremo che in modalità sport il tempo di esposizione sarà abbastanza basso e, probabilmente, per mantenerlo basso il valore dell’apertura sarà anch’esso piccolo mentre l’ISO potrebbe essere stata aumentata. Facendo osservazioni analoghe su insiemi di foto, scattati ciascuno con un modo di scatto automatico diverso, impareremo due cose:
- quali sono i meccanismi che regolano le relazioni tra apertura, tempo di esposizione ed Iso,
- come impostare questi valori nel modo manuale e nei modi semiautomatici in diverse situazioni.
Man mano che cominciamo a intuire queste cose, possiamo provare a metterle in pratica passando ai modi semiautomatici o al manuale. Probabilmente, non potremo copiare pari pari quanto visto nei modi automatici, però fungerà da punto di partenza a cui potrebbero bastare poche correzioni.
Non dimentichiamo i dati exif
Se la fotocamera non ci dà la possibilità di leggere i dati che ci servono oppure vogliamo guardarli con calma al computer in un secondo momento, ricordiamoci che praticamente tutte le informazioni sulle impostazioni della fotocamera sono memorizzate nei dati EXIF. Come abbiamo visto nell’articolo I dati EXIF: cosa sono, come si trovano e a cosa servono, per leggere questi dati è sufficiente usare le proprietà del file visualizzate dal sistema operativo o un qualsiasi programma di fotoritocco o di gestione delle foto.
Inoltre, anche su Flickr è possibile “spiare” i dati exif di molte foto, imparando così come ottenere risultati simili. Purtroppo, non tutti i fotografi caricano le foto condividendo anche i dati EXIF.
Se siete ancora bloccati sui modi automatici, quindi, cominciate a sfruttarli al meglio per approdare ai semiautomatici o al manuale, per essere sempre più consapevoli del vostro processo creativo.