Concludiamo con questo articolo la serie sulla fotografia macro per principianti.
Dopo aver parlato degli aspetti più cruciali come i valori migliori per l’apertura e per il tempo di esposizione e la gestione della luce nelle foto macro, in questo articolo vediamo come evitare foto mosse e le impostazioni giuste per la messa a fuoco.
Evita le foto mosse con un treppiede
Sai già probabilmente che in molti casi l’uso di un treppiede (detto anche cavalletto) è necessario per evitare foto mosse. Ad esempio al tramonto, quando la luce è poca.
Anche nella macrofotografia abbiamo visto che può capitare di lavorare con luce molto scarsa, a causa dell’apertura ridotta e del tempo di esposizione breve. Inoltre, lavorando a lunghezze focali tele, il mosso viene amplificato.
Perciò meglio munirsi di un treppiede.
A seconda di quali sono i tuoi soggetti macro preferiti, potrebbe esserti già sorta una domanda: ma come faccio ad inseguire un soggetto in movimento se la macchina è fissa sul suo supporto?
Effettivamente, quando si fotografano piccoli animali o insetti, la questione si fa piuttosto spinosa.
Una soluzione intermedia consiste nel munirsi di un treppiede con la testa snodabile. Esso permette di ruotare la fotocamera liberamente attorno al punto su cui è fissata. Ovviamente, se il soggetto inquadrato si allontana troppo o si sposta verticalmente, la probabilità di perderlo sarà comunque alta, ma in molti casi questo può essere un buon compromesso.
Una via di mezzo tra la libertà della mano libera e la rigidità del treppiede è il monopiede
Con il monopiede
Quando però è assolutamente necessario scattare a mano libera, si può sempre ricorrere al flash. Il flash riesce a congelare il movimento, quindi evita i problemi di mosso.
Chiaramente il problema sta nello scegliere il flash corretto. Per approfondire questo discorso, leggi l’articolo precedente, che affrontava il tema della luce nella fotografia macro.
Non toccare la fotocamera!
Oltre al treppiede
Allora, se possibile, procurati un comando di scatto remoto: ne esistono sia a filo che a infrarossi. I primi sono più costosi e hanno la scomodità (molto ridotta, a dire il vero) del filo. I secondi si trovano anche attorno ai 20€, ma necessitano di trovarsi di fronte alla fotocamera per essere usati e questo è spesso un limite pesante.
Addio autofocus
Probabilmente, nel 99% dei casi, le tue foto sono scattate con la messa a fuoco automatica. La messa a fuoco manuale, soprattutto agli inizi, è decisamente difficile, anche se si impara con l’allenamento, come tutte le cose.
Nella fotografia macro i soggetti sono così piccoli e la profondità di campo così ridotta che l’autofocus fa molta fatica a mettere a fuoco esattamente il punto che desideriamo. Pensa ad esempio alla foto di un insetto, in cui vuoi mettere a fuoco un occhio. Quanto può essere grande: 1, 2mm?
Perciò è necessario affidarsi alla messa a fuoco manuale e al proprio occhio. Chi possiede reflex più economiche è svantaggiato, perché solitamente queste hanno un mirino più piccolo e buio rispetto alle sorelle più avanzate.
Quindi, un consiglio aggiuntivo è quello di usare il LiveView (quando disponibile) attivando anche l’anteprima profondità di campo per valutare se effettivamente la parte a fuoco è quella desiderata.
Fine
Ci sono sicuramente numerosi altri argomenti da trattare riguardo alla fotografia macro (come, ad esempio, la composizione). Però, con questa serie di tre articoli ho voluto darti le basi per cominciare ad affrontarla senza romperti la testa sulle impostazioni e gli accessori di base.
Se hai domande, desideri o dubbi , fammeli sapere inserendo un commento qui sotto.
Detto questo, buona macrofotografia! 😉