Migliora la mia foto #31: un esempio di toy photography

Migliora la mia foto #31: un esempio di toy photography

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La foto della puntata di oggi è stata inviata da Simone, fotografo alle prime armi ma molto impegnato a migliorare, soprattutto nel campo della fotografia a piccoli oggetti in ambientazioni inusuali.

Simone, quello da te scelto è un filone fotografico che sta prendendo piede e vede oggi molti fotografi impegnati nella realizzazione di vere e proprie mini opere d’arte. Gli omini della Lego sono protagonisti indiscussi in queste foto, i miei preferiti sono quelli della serie di Star Wars.

Gli EXIF della tua foto: reflex Nikon D3200 con Nikkor 35mm AF-S 1.8G, ISO 800, 1/50, diaframma a f/2.5

Intenzioni del fotografo

Creare da zero una foto ambientata, usando quello che si ha a disposizione, offre la possibilità di esprimere al massimo la propria creatività e fantasia. Se vogliamo, è come partecipare ad un concorso: non appena viene comunicato il tema spetta al fotografo creare una foto che risponda alle richieste.

Quindi, quali sarebbero state le mie riflessioni prima e durante lo scatto?

  • ho un omino della Lego come protagonista, non voglio fare una semplice foto macro, voglio inventare e raccontare una storia,
  • se la storia è raccontata dal contesto è meglio che ci sia sufficiente profondità di campo (PDC) per riuscire a capirlo, se la storia invece è raccontata dal soggetto allora posso avere una scarsa PDC (magari solo idonea ad intuire il contesto) ma il mio omino deve fare qualcosa o deve avere un abbigliamento/utensile significativo,
  • viste le dimensioni del soggetto, devo usare per forza il cavalletto per avere una messa a fuoco precisa anche in presenza di una PDC molto ridotta.

Simone, nella foto manca una adeguata ambientazione: l’omino è ben ritratto e sbuca da dietro il piccolo gradino, tuttavia non riesco a trovare una risposta alla domanda:”che cosa sta succedendo?”

Si tratta forse di un attacco alieno con armi non convenzionali? Oppure un idraulico arrabbiato per l’ennesimo assegno scoperto? A parte gli scherzi, quello che mi racconta la tua foto è di un orco, armato di stura lavandini, in giro per la città di notte. Secondo me manca un filo conduttore.

A tal proposito voglio proporti due link:

http://500px.com/photo/4583421
http://500px.com/photo/651024

In entrambi questi lavori potrai trovare coerenza tra protagonisti ed ambientazione.

Composizione

Nella tua foto ho trovato giusto ed interessante posizionare l’omino nel terzo a destra, sia per un bilanciamento con lo sfondo sfocato (le cui luci non distraggono) sia perché in questo modo la foto è “leggibile”, nel senso che i nostri occhi, abituati alla lettura, entrano in alto a sinistra e percorrono la foto fino in basso a destra, dove trovano l’omino.

Da notare, non so se lo hai fatto apposta (ed in questo caso ti faccio i miei complimenti), che le luci sfocate più intense sono posizionate dietro al soggetto e lo evidenziano molto bene.

Come accennavo nel paragrafo precedente, manca un contraltare che vada ad equilibrare l’importanza preponderante del tuo piccolo orco. La mia fantasia mi porta a suggerirti una possibile soluzione: inserire nella foto tubi o una fontana poteva essere un modo per creare un legame, fare da contraltare e generare la nostra storia.

Luci e colore

Dal punto di vista della luce, trovo la tua foto leggermente sottoesposta e con poco contrasto.

Non avendo punti di riferimento attendibili non sono in grado di dirti se il bilanciamento del bianco è giusto, tuttavia mi sembra gradevole e questo è l’importante.

I colori presenti risultano gradevoli e saturi, forse solo poco brillanti, tutto questo probabilmente generato dalla leggera sottoesposizione.

Una cosa che facevo all’inizio della mia carriera fotografica era sottoesporre un po’ per cercare di mantenere i colori saturi. Con il tempo (e con molti scatti buttati) ho capito che l’esposizione deve essere sempre fatta “a destra”, guardando l’istogramma sul display della reflex dovresti sempre vedere, nelle situazioni ideali, una campana sbilanciata verso destra.

Questo ti garantirebbe di aver raccolto più dati possibile sul sensore. Il resto (contrasto, saturazione, neri) si recupera molto facilmente in post-produzione. Diversamente, sottoesponendo, se non riesci a raccogliere abbastanza dati nelle zone d’ombra e tenti di schiarirle in post l’unica cosa che otterrai è una melma rumorosa di pixel.

Post-produzione

Tutto quanto scritto finora (a cui aggiungo il fatto che se illumini un soggetto da dietro tendi a perderne i dettagli sul davanti o quanto meno lo sottoesponi) può tranquillamente essere corretto in post-produzione. Tuttavia mi scrivi di non averne fatta: è una scelta oppure essendo all’inizio non sai ancora bene come muoverti?

Nella mia interpretazione che troverai qui sotto, sono andato ad aumentare la luce di schiarita per le ombre, ho aumentato luminosità e contrasto in generale e infine ho schiarito l’omino per tirare fuori i suoi colori e dargli giustizia.

Infine, ho ritoccato la saturazione per cercare di bilanciare il peso visivo dell’omino con i bokeh colorati delle luci sullo sfondo.

 

Commento finale

Simone, sei agli inizi ed è importante che tu sia consapevole di una cosa: la maggior parte di chi prende in mano una macchina fotografica lo fa in modo passivo, vede qualcosa e la fotografa.

Tu hai un vantaggio, non solo vuoi migliorare ma sei in grado di produrre da zero la tua fotografia.

Questo ti distingue e ti deve dare la spinta a continuare a sperimentare, a crescere, a guardare su Flickr, su 500px e soprattutto su 1x le foto di altri per trarre spunti ed ispirazione.

Come hai potuto vedere, tecnicamente ci sono poche cose da ritoccare nella tua foto, il mio consiglio finale è quello di lavorare a tavolino sulla storia.

Grazie mille di aver partecipato a questa rubrica con una tua foto.

Alla prossima!

Emi

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