Non a caso le persone sono definite il tema più vario ed interessante che esista: miliardi di individui, ognuno con caratteristiche singolari ed espressioni simili ma allo stesso tempo uniche.
Le immagini che ritraggono i modi, le espressioni, le pose di individui come noi mettono in moto sogni, sentimenti e ricordi lontani che finiscono per generare in noi le emozioni più intense e vivide.
Eppure molti fotografi, anche tra i professionisti, non si avvicinano (o lo fanno in modo marginale) a questo universo di possibilità, perché ritrarre persone presuppone un passo ulteriore che va al di là della conoscenza degli strumenti e delle tecniche fotografiche.
Si tratta di un nuovo elemento che non si trova nella ghiera della tua fiammante full frame: interagire con un soggetto.
I motivi sono solitamente due: l’atavica paura del rifiuto, di ricevere un no come risposta oppure, nell’eventualità contraria, ottenuto un sì, di non sapere come gestire un soggetto. Ossia cosa dire, come dirlo, come e se farlo posare e tutta una sequela di preoccupazioni analoghe.
Queste distraggono molte volte il fotografo dall’aspetto tecnico, col risultato di non prestare attenzione alle altre cose come inquadratura, messa a fuoco, esposizione.
Per sconfiggere quella vocina interiore che ti ostacola, quel mantra del “vorrei ma non oso”, ecco alcuni consigli che ti vorrei regalare in base alle esperienze personali e a quelle che ho raccolto negli anni.
Prima cosa: osservare
Sia il soggetto il tuo migliore amico o un perfetto sconosciuto, prima di inquadrare e scattare è sempre bene avere un’idea più chiara possibile di quello che vuoi ottenere. Osserva il soggetto e la scena circostante cercando di pre-visualizzare in che modo inquadreresti il tutto, che tipo e valore di esposizione usare, ecc.
Più cose fisserai in anticipo e meno tempo ti servirà successivamente: tempo tuo e tempo del soggetto che sarà quindi compiaciuto della rapidità e disposto magari a concedere qualche altro momento.
Immagina se fossi tu di fronte alla fotocamera, mentre uno sconosciuto ti inquadra per due infiniti minuti, girando la macchina, abbassandosi, cambiando le impostazioni sulla reflex, alzandosi, cambiando obiettivo per poi magari scusarsi senza scattare e ripartire.
Non è una grande sensazione. Mettiti nei panni del soggetto.
Parti con soggetti che siano lì per farsi fotografare
Partecipa a manifestazioni locali o nazionali, grandi o piccole e di qualsiasi genere ti interessi anche solo minimamente. Le persone che sfilano ad una rievocazione medioevale, ad un salone di automobili, ad una festa di paese si aspettano di essere fotografate.
Niente apprensioni per dover chiedere qualcosa a sconosciuti e nemmeno molte volte di dovere mettere in posa un’altra persona ma l’occasione di concentrarsi solo sull’osservare la scena e cercare di prevedere il momento più opportuno per cogliere un’immagine vincente.
Nella foto sopra mi trovavo ad una festa nel centro di Milano, in occasione delle celebrazioni per il Capodanno Cinese.
Il ragazzo della foto era sicuramente il più interessante tra quelli che animavano i draghi, per il viso e la capigliatura che mi hanno ricordato un Van Gogh versione punk. Mentre lo fotografavo gli occhi erano rivolti direttamente verso di me, la bocca aperta in un sorriso di circostanza.
Mi è bastato abbassare la fotocamera un secondo perché pensasse che avessi finito e si perdesse in questo sguardo distratto, più naturale e vero.
Anche in situazioni di questo tipo, dove non è necessario interagire col soggetto se non minimamente e senza traumi, non dimenticare di centrare la messa a fuoco o di selezionare una corretta coppia tempo/diaframma che restituisca l’immagine che volevi ottenere.
Non dimenticarti dello sfondo, fa parte anch’esso della tua immagine.
Approccia il soggetto sconosciuto con i dovuti tempi e modi
A volte siamo troppo sensibili, pensando che una persona non voglia farsi ritrarre a priori. Altre volte incorriamo nell’errore di non valutare bene la situazione prima di lanciarci con eccessiva convinzione.
L’esercizio di osservare prima di approcciare una persona serve anche a determinare il momento più opportuno per avvicinare il soggetto.
Ho visto troppi fotografi, soprattutto in posti turistici, chiedere di ritrarre persone che in quel preciso momento erano così indaffarate da non riuscire a dare retta nemmeno ai propri familiari o colleghi, figuriamoci agli altri.
Dimostra interesse
Le persone sono generalmente più inclini a darti retta e di conseguenza ad essere accondiscendenti se dimostri genuino interesse per loro.
Prima di domandare per delle foto, dimostrati incuriosito, poni domande e comincia ad instaurare un minimo di dialogo. Ricorda inoltre di presentarti in maniera adeguata, educatamente e con un sorriso sincero.
Chiedi se sia possibile ritrarre il soggetto e magari fai prima una foto con un telefonino da mostrare al volo: le persone sono più intimorite dalla fotocamera perché si sentono al centro del mirino e vorrebbero essere al meglio, mentre molto spesso non si sentono tali.
Spiega o mostra, appunto, con un’istantanea (un tempo si sarebbe usata una polaroid) quello che hai in mente.
Usa pose semplici
Comincia con l’esercitarti con un amico o amica, ricorda di essere gentile nei modi e di avere pazienza se il soggetto non capisce al volo cosa intendi.
Per aiutarlo a capire, mostra delle foto o dei disegni e tu stesso puoi prendere ispirazione da essi per posa ed illuminazione, per esempio. Dopotutto, la prima cosa in qualsiasi processo di apprendimento è sempre l’imitazione: si impara studiando chi ha già fatto quelle cose prima di noi.
Non è nemmeno detto che un buon ritratto nasca da una sessione creata ad hoc per quello scopo.
Si può catturare un momento semplicemente fermando una persona nel mezzo di una conversazione, avendo ovviamente la macchina già in mano, settata correttamente e pronta all’azione (anche per gli amici vale l’equazione meno tempo = meno stress), come nella foto seguente.
Dopo questi semplici suggerimenti, chiudo con l’invito a lanciarti senza troppi pensieri nella fotografia delle persone che io ritengo un vero paradiso per il fotografo, il quale non dovrebbe privarsi di nulla che la sua fotocamera possa catturare.