Recentemente un importante fotografo ha dichiarato che l’obiettivo kit, il 18-55mm fornito insieme alle fotocamere, è il motivo per cui i principianti fanno fatica a ottenere buone fotografie.
Ha affermato che lo zoom standard 18-55mm non è né abbastanza ampio né sufficientemente lungo per catturare scatti che abbiano un buon impatto visivo, definendo la sua gamma di lunghezze focali una “terra di nessuno”.
Il fotografo in questione ha anche raccomandato l’uso di obiettivi ultra grandangolari o di teleobiettivi, perché sono strumenti che permettono di creare immagini sopra la media, come per esempio il Canon EF 11-34mm o l’EF 400mm.
Ho molte riserve su un simile approccio alla fotografia, ovvero quello di usare l’obiettivo come una frizione, con la necessità di cambiare marcia continuamente.
Invece che imparare a usare ogni obiettivo, comprendendone le caratteristiche, spinge i principianti a prendere una scorciatoia, utilizzando lunghezze focali estreme, con caratteristiche visive molto forti, per compensare la mancanza di capacità di vedere l’immagine.
Il problema con la fotografia di oggi è proprio questo: ovunque andiamo siamo invasi da immagini dal grande impatto visivo. Panorami dove il cielo e il primo piano sono distorti per via di obiettivi super grandangolari, ritratti con lunghezze di campo strettissime, HDR che catturano ogni possibile (e impossibile) sfumatura di dettagli, dalle ombre ai punti di luce.
Il lato negativo di dipendere dall’impatto visivo è che spegne la capacità di raccontare.
I giovani fotografi imparano rapidamente che oggi vanno di moda panorami HDR e ritratti con profondità di campo strettissima, raccogliendo complimenti sui social network, con commenti tipo: “Wow… che colori stupendi!” e “Questo ritratto ha un bokeh fantastico… mi piace!”.
Non importa a nessuno se hai scattato una bellissima fotografia di strada con una Leica 50mm Noctilux, perché tutti sanno che la Noctilux è fatta apposta per fare foto di gatti in stile bokeh, con la lunghezza di campo che sfuma partendo da occhi e vibrisse.
Invece che venire incoraggiato a fare del proprio meglio con ciò che ha, il fotografo principiante è portato a credere che acquistare nuovi obiettivi trasformerà automaticamente le sue fotografie in immagini fantastiche.
È lo stesso tipo di marketing a spirale cavalcato dai produttori per convincerti che il loro ultimo, meraviglioso prodotto ti trasformerà in Annie Leibovitz. Peccato che bere un Martini agitato, non mescolato, e guidare un’Aston Martin non fa di te James Bond.
Comprare nuovi obiettivi e pubblicare immagini dei tuoi personaggi del Lego per mostrare il bokeh e la nitidezza del tuo nuovo obiettivo su Facebook è davvero una triste vita per un fotografo. Se Vivian Maier ci ha insegnato qualcosa, è che l’occhio del fotografo è più importante dell’attrezzatura. Vai a guardare cosa è riuscita a fare con la sua Rolleiflex con obiettivo fisso.
Breve storia degli obiettivi kit
Fin dall’inizio, le macchine fotografiche con obiettivo intercambiabile venivano vendute insieme a un obiettivo di base, per spingere l’utente a iniziare a fare fotografie.
Il primo obiettivo kit fu il 50mm, per il semplice motivo che offre l’ottica più simile all’occhio umano, oltre al fatto che l’obiettivo 50mm è relativamente luminoso ed economico da produrre. L’umile 50mm fu venduto combinato alla maggior parte delle macchine fotografiche per decenni fino agli anni ’80, quando vennero creati gli obiettivi zoom.
Gli anni ’80 videro la nascita delle reflex con corpo in plastica e la crescita della fama degli zoom. Verso la metà degli anni ’80 gli zoom arrivarono a fornire risultati ottici significativamente migliori rispetto ai loro pesanti predecessori degli anni ’70.
I consumatori apprezzarono la convenienza degli obiettivi zoom, che presto diventarono la prima scelta come obiettivi da vendere “in allegato” alle macchine fotografiche. Si cominciò con i 35-70mm, poi, con l’aumento della capacità dei produttori di creare buoni zoom, l’obiettivo kit più usato diventò il 28-70mm.
Con l’avvento delle reflex digitali e dei sensori non full-frame, lo zoom 18-55mm è diventato l’obiettivo kit proposto insieme alla maggior parte delle reflex digitali.
Spesso gli obiettivi kit economici e leggeri vengono criticati, alcuni affermano che siano lenti costruite a basso costo, sostenendo siano di scarsa qualità. Molti fotografi pensano che i 18-55 diano performance ottiche mediocri, come ci si aspetterebbe da un obiettivo venduto insieme alla macchina fotografica.
Ma non potrebbero essere più in errore di così…
Obiettivi di base, non obiettivi basic
Sono un appassionato di attrezzatura fotografica tanto quanto lo sono di fotografia, e ho avuto la fortuna di usare alcuni tra le migliori macchine fotografiche, luci e obiettivi sul mercato. Questo dualismo comporta anche che io apprezzi i più validi strumenti fotografici e contemporaneamente sia un fotografo serio senza essere un maniaco dell’attrezzatura.
Anche se ho a disposizione strumenti fantastici come Leica e Hasselblad, non sono contrario allo scattare con una fotocamera a basso costo dotata di un suo obiettivo kit. In realtà, fare fotografia con questi obiettivi mi piace proprio…
Grazie al CAD (Computer-aided design) gli ingegneri ottici sono riusciti ad andare oltre i limiti conosciuti nella costruzione degli obiettivi, progettando ottiche meravigliose anche per gli obiettivi kit. Le fotocamere digitali, inoltre, hanno la possibilità di correggere le distorsioni ottiche, vignettature e aberrazioni, facendo sì che si possano creare immagini impressionanti anche con obiettivi mediocri.
Tutte le foto di questo articolo sono state scattate con il Canon EF-S 18-55mm o il Fuji XF 18-55mm, e credo che nessuno possa affermare siano in qualsiasi modo sfocate o non nitide.
La realtà è che molti obiettivi 18-55 si dimostrano essere molto meglio di ciò che crede la maggioranza dei fotografi, una volta che ci si sforza di andare oltre il pregiudizio basato sul fatto che siano costruiti a basso costo.
Insomma: sono piccoli, leggeri ed economici. Offrono davvero delle prestazioni valide. Certo, non hanno un’apertura massima eccellente, ma a cosa serve, se non a questo, l’altissima ISO proposta dalla tua nuova fotocamera?
Possono essere obiettivi non adatti ad applicazioni specializzate, come per esempio la fotografia sportiva, ma ti sorprenderesti di ciò che puoi creare in molti altri generi di fotografia, inclusi i ritratti e la fotografia macro. Un obiettivo macro 100mm o 85mm f/1.2 è un oggetto carino da avere, ma la consapevolezza di aver catturato un bellissimo scatto con un obiettivo kit è davvero un’altra cosa!
Gli obiettivi di base ti costringono a pensare di più
Una volta il leggendario fotografo di paesaggi americano Ansel Adams disse, “Non c’è niente di peggio che un’immagine nitida di un concetto sfocato”. Al giorno d’oggi ci sono molti fotografi che si concentrano sui grafici MTF e sull’andare a vedere ogni singolo pixel di una fotografia: le sue parole non sono mai state così vere.
Invece di pensare a come creare scatti interessanti, i fotografi si preoccupano di avere obiettivi più nitidi, rapidi e larghi che mai.
Per via delle umili origini degli obiettivi kit, i fotografi raramente si preoccupano di andare a verificare le loro prestazioni, perché hanno basse aspettative fin dall’inizio. Puoi provarci quanto voi, ma non otterrai mai il bokeh che puoi avere con gli zoom o gli obiettivi a focale fissa più costosi.
Inoltre, con le loro lunghezze focali limitate, e relativamente normali, non riuscirai mai a comprimere l’intero universo in un solo scatto ultra grandangolare, né catturare un’immagine di una donnola che cavalca un martin pescatore in volo.
In altre parole, se vuoi ottenere immagini stupende con obiettivi kit devi lavorarci su molto più degli altri. E se ci riesci, saprai di essere un bravo fotografo.
L’obiettivo kit 18-55 ti costringe a cercare opportunità fotografiche, invece che inseguire l’impatto visivo con profondità di campo ridotta o prospettiva convergente. Inizi a cercare più attentamente e a pensare di più con tutte le limitazioni che devi superare.
Questo aiuta il tuo sviluppo come fotografo molto più che comprare un altro obiettivo. Non puoi sfuggire a ciò che non riesci a fare, mascherandolo con effetti visivi, e devi affrontare la difficoltà di trovare qualcosa di interessante da dire sulla scena di fronte a te.
Quando ci riesci, provi un senso di gratificazione immenso.
Quando lavori con il 18-55 ti rendi conto dei suoi punti di forza e delle sue debolezze e diventi più abile nel trovare immagini intorno a te. Questa capacità, per qualsiasi fotografo, è impagabile.
Specialmente quando, più avanti nel tuo cammino, comprerai molti altri obiettivi, ti aiuterà a visualizzare l’immagine da catturare ben prima di metter mano alla tua borsa per scegliere l’obiettivo più adatto.
È proprio per via della limitazione precedentemente auto-imposta sulla scelta dell’obiettivo che impari a espandere il tuo occhio creativo, e a scegliere l’obiettivo più adatto.
Gli obiettivi di base non hanno niente di magico
In realtà, qualsiasi attrezzatura fotografica non ha niente di magico. È quello che impari a fare con uno specifico accessorio che ti permette di creare la magia.
La morale della favola è che i soldi possono lavorare per te o contro di te.
È vero che essere in possesso di un certo tipo di attrezzatura, in certi casi, può fare la differenza, ma l’acquisto indiscriminato di accessori può anche rovinare la tua capacità di osservare e imparare.
Se sei un principiante, costringerti a scattare con l’obiettivo kit ti aiuterà ad affinare le tue capacità fotografiche e a pensare criticamente. Quando verrà il tempo di andare oltre e comprare nuovi obiettivi, sarai in grado di applicare il tuo occhio allenato alle loro nuove caratteristiche.
Ti lascio con una citazione dal grande esperto di arti marziali Bruce Lee:
“Io non ho paura dell’uomo che si è allenato in 10000 calci una volta, ma dell’uomo che si è allenato in un calcio 10000 volte”.
Articolo liberamente tradotto dall’originale: http://thefstopshere.tumblr.com/post/112993270466/tribute-to-the-18-55mm-kit-lens