Questa luce ti fa bella: come sfruttare al meglio la luce ambientale nei ritratti

Questa luce ti fa bella: come sfruttare al meglio la luce ambientale nei ritratti

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Valutare e usare nel migliore dei modi la luce è fondamentale per la fotografia di ritratto, così come per qualsiasi altro tipo di fotografia.

Le fonti di luce che un fotografo può avere a disposizione si possono suddividere in due grandi famiglie:

  • la luce ambientale, che include tutti i tipi di luce gratuitamente disponibili negli ambienti in cui si fotografa, che si tratti del Sole all’aperto o di una lampada all’interno di una casa;
  • le fonti di luce artificiale, che vengono opportunamente posizionate e impostate come, per esempio, il flash montato sulla fotocamera, uno o più flash posizionati opportunamente e attivati a distanza e altre lampade specializzate di vario tipo.

Scegliere, posizionare, impostare le luci artificiali nella maniera adeguata è un compito arduo, che richiede grossa esperienza e conoscenze avanzate.

Inoltre, non è sempre possibile avere a disposizione molteplici flash o lampade e il tempo e lo spazio per disporli correttamente. Oltretutto, procurarsi questa attrezzatura può essere piuttosto costoso.

Le dure ombre proiettate dal sole a picco

L’effetto della luce solare a picco

Foto di Alaskan Dude

Se siamo abituati a fotografare le situazioni che ci si presentano normalmente nella vita quotidiana oppure se non abbiamo ancora acquistato un flash esterno, ci troveremo quasi sempre a dover impiegare la luce ambientale.

Ci sono anche fotografi professionisti che si specializzano nell’uso della sola luce ambientale per realizzare ritratti.

In questo articolo, ti presento alcuni consigli, alcuni “trucchi”, di sicura utilità per chi vuole, o è costretto a sfruttare unicamente la luce ambientale quando fotografa persone. Li ritengo estremamente utili per fare un salto di qualità se i nostri ritratti fin’ora sono stati scattati in maniera quasi casuale.

Se ti interessano altri consigli di base per rendere più belli e più interessanti i ritratti, puoi leggere gli articoli con i consigli per migliorare le foto di ritratto e quelli sulla composizione nei ritratti.

1. Diffondere la luce

Ho notato che molti fotografi ritengono una luce ottimale quella del Sole nelle ore centrali della giornata. Come abbiamo visto, ciò non vale per i paesaggi (per approfondire, leggi l’articolo 10 consigli di base per ottime fotografie di paesaggi) e forse vale ancora di meno per i ritratti.

Questo tipo di luce, infatti, ha almeno tre grossi difetti principali:

  • appiattisce i colori, riducendone la saturazione;
  • getta ombre scurissime e troppo dure e antiestetiche sul volto e sul corpo;
  • spesso costringe a smorfie e strizzate d’occhi non proprio fotogeniche.

Luce ambientale in un giorno nuvolosoLa morbida luce di un giorno nuvoloso

ACB di Symic

Quindi, quando si fotografa all’aperto durante il giorno, il suggerimento riportato da moltissimi è quello di cercare un luogo all’ombra, ad esempio sotto un albero o nel lato in ombra di una casa, oppure di scegliere giornate in cui il cielo sia coperto.

Se poi dobbiamo proprio stare sotto il Sole, proviamo a far indossare al nostro soggetto un cappello.

Ti accorgerai facilmente che in questi casi la luce è molto migliore. Il motivo principale è che la luce solare diretta è appunto diretta, mentre quando siamo all’ombra o sotto le nuvole, la luce è diffusa e riflessa e quindi molto più morbida.

Questo tipo di luce è perfetto per molti generi di foto, e, in particolare, è molto indicato proprio per i ritratti.

Analogamente, se ci troviamo all’interno e vogliamo sfruttare la luce che entra da una finestra, impieghiamo le tende come diffusori o, nel caso non ci fossero, poniamo un telo opaco sui vetri. Se invece usiamo le luci artificiali disponibili nella stanza (lampade e lampadari), esse probabilmente saranno già diffuse.

2. Quale direzione della luce preferire per un ritratto?

Luce laterale da un finestra

Luce laterale dalla finestra

SzeYoong-02 di MarkLeo

Oltre ad assicurarsi che la qualità della luce faccia al caso nostro, è necessario osservare con cura da che direzione la luce arriva.

Se ci troviamo all’aperto, e abbiamo applicato il consiglio precedente, la luce arriverà prevalentemente dal basso, quindi dal terreno, e lateralmente, per esempio perché riflessa da una parete.

Se fai qualche esperimento, noterai che la luce laterale, soprattutto se colpisce il volto del soggetto inquadrato con angolazione di circa 45°, fornisce facilmente risultati molto piacevoli.

A questo punto, sorge spontanea una domanda: se la luce ambientale non si può “spostare”, come faccio ad assicurarmi che essa abbia la corretta angolazione?

Fortunatamente, la soluzione è molto semplice: non potendo spostare la luce dobbiamo spostare il soggetto. Talvolta sarà sufficiente che ruoti la testa a destra o a sinistra o la pieghi lievemente, talvolta dovrà proprio spostarsi in un’altra posizione.

boy by window VI by rp_photo, on Flickr
Creative Commons Creative Commons Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 2.0 Generic License   by  rp_photo 

Lo stesso vale se la foto è scattata all’interno. Se usiamo la luce che proviene da una finestra, facciamo in modo che il soggetto sia seduto rivolgendo una guancia verso la finestra.

Se invece usiamo luci artificiali, meglio preferire lampade che si possano spostare, molto più facili da gestire rispetto ad un lampadario appeso al soffitto, ovviamente.

Il discorso sarebbe molto più complesso, ma questo è un ottimo spunto per cominciare a ottenere una bella luce nei ritratti e da qui partire a sperimentare.

3. Quale modalità di misurazione dell’esposizione?

Per comprendere bene questa sezione è necessario che leggi l’articolo sulle modalità di misurazione dell’esposizione.

Siccome in un ritratto, ovviamente, l’importanza maggiore è data alla persona inquadrata, è fondamentale che proprio quest’ultima sia esposta perfettamente. Perciò, in molti consigliano di usare la modalità di misurazione spot (o, alternativamente, ponderata al centro) e di misurare l’esposizione su una zona di pelle scoperta.

Ciò significa, nella misurazione spot, spostare il punto di messa a fuoco, che è quello in cui l’esposizione viene misurata, sul viso del soggetto. Se invece si usa la misurazione ponderata al centro è necessario spostare il soggetto al centro dell’inquadratura e poi eventualmente bloccare l’esposizione (tramite tasto AE-L) e ricomporre.

Conclusioni

Secondo me, i semplici punti appena elencati, se applicati con criterio, possono veramente permettere di ottenere risultati più che soddisfacenti dalle nostre fotografie di ritratto.

Ci sono, ovviamente, molteplici altri aspetti da considerare e trucchi da conoscere. Intanto però, se non lo hai ancora mai fatto, prova a mettere in pratica quello che hai appena letto, cominciando ad usare consapevolmente la luce ambientale per fare foto con un tono più professionale.

E mi raccomando, fammi sapere se il contenuto di questo articolo ti è stato utile inserendo un commento qui sotto.

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