Introduzione alla fotografia HDR

Introduzione alla fotografia HDR

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La fotografia HDR gode di una certa fama, quindi vi potrebbe essere capitato di imbattervi in questa misteriosa sigla. Se vi punge vaghezza di scoprire di cosa si tratti, questo articolo fa al caso vostro. Introdurremo l’argomento nella maniera più comprensibile possibile, senza dilungarci in dettagli tecnici.

Cos’è la fotografia HDR e a cosa serve?

Iniziamo vedendo qualche esempio di foto HDR. Forse in questo modo vi accorgerete di averne già incontrata qualcuna, senza sapere di cosa si trattasse. Noterete come la tecnica HDR sia applicata a molteplici soggetti.

La sigla HDR sta per High Dynamic Range, che in inglese significa più o meno ampia gamma dinamica. La tecnica HDR permette di creare immagini con livelli di illuminazione che vanno molto più in alto e molto più in basso di quanto normalmente possibile. La gamma dinamica, quindi, si riferisce alla gamma dei possibili valori di illuminazione.

Cosa si intende per valori di illuminazione normalmente possibili? L’occhio umano è in grado di percepire un contrasto (e quindi una gamma dinamica) massimo di circa 16384:1 (fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/High_dynamic_range_imaging). Ciò significa che il valore di luminosità più elevato che l’occhio umano riesce a distinguere è fino a 16.384 volte maggiore del più basso valore di luminosità percepito. Si tratta di una misura relativa, in quanto l’occhio umano è in grado di adattarsi, perciò il valore più basso dipende dall’illuminazione disponibile in ogni istante. Il sensore della macchina fotografica, che è molto meno performante, ha un contrasto di 2048:1. Una giornata soleggiata può però portare ad un contrasto di circa 100.000:1. Può quindi rivelarsi molto utile avere a disposizione una tecnica che permette di ottenere fotografie con una gamma dinamica più elevata del normale.

Come funziona la tecnica HDR?

La tecnica HDR in fotografia consiste nel combinare diverse foto, acquisite a valori di esposizione diversi. Per ottenere una fotografia HDR è quindi necessario scattare un numero dispari di foto (almeno tre):

  • la prima di queste foto avrà l’esposizione corretta, quella che useremmo normalmente,
  • le altre saranno per metà sovraesposte e per metà sottoesposte.

Per ciascuna foto sovraesposta ce ne dovrà essere una sottoesposta dello stesso valore (dello stesso numero di stop). Ad esempio, se volessimo creare una foto HDR partendo da tre scatti, dovremmo prima scattare una foto con l’esposizione corretta, poi una sovraesposta di uno stop e una successiva sottoesposta di uno stop. Se i concetti riguardanti l’esposizione non vi sono chiari, vi suggerisco di leggere gli articoli su triangolo dell’esposizione, apertura e tempo di esposizione. Questi scatti andranno poi combinati utilizzando gli appositi software.

Strumenti necessari per realizzare foto HDR

Questi sono gli strumenti indispensabili per realizzare foto HDR:

  • una macchina fotografica dotata del modo manuale o della funzione di compensazione dell’esposizione o della funzione auto exposure bracketing,
  • un treppiede,
  • il software per realizzare immagine HDR.

L’auto exposure bracketing è una funzionalità che genera automaticamente un certo numero di scatti (che varia a seconda del modello di fotocamera) a differenti valori di esposizione. Quando questa non è presente, il modo manuale o la compensazione dell’esposizione sono necessari per darci la possibilità di impostare l’esposizione manualmente per ciascuno degli scatti che ci servono. L’auto exposure bracketing, quindi, è una funzionalità che risparmia lavoro al fotografo, ma non è assolutamente necessaria. Tutte le reflex digitali, le fotocamere bridge ed anche alcune digitali compatte dispongono del modo manuale o almeno della compensazione dell’esposizione, perciò la maggior parte dei fotografi può mettere in pratica questa tecnica.

Il treppiede è fondamentale poiché gli scatti dovranno essere sovrapponibili e a mano libera rischieremmo di introdurre delle differenze nell’inquadratura non correggibili dal software.

Dal punto di vista del software, sono disponibili sia plugin per i più diffusi programmi (come Photomatix per Photoshop), sia applicazioni apposite. Potete trovare una lista di software al termine di questo post: HDR esempi, tutorials e software. La maggior parte dei software più comuni sono purtroppo a pagamento. Si trovano anche un paio di alternative gratuite, tra cui Luminance HDR e HDRShop 1.0. Prossimamente pubblicherò un tutorial sull’uso di questi 2 software.

HDR è bello?

La tecnica HDR è uno strumento potente a disposizione del fotografo digitale che permette di creare immagini impossibili da ottenere con singolo scatto. Dal punto di vista creativo, essa apre effettivamente opportunità altrimenti non accessibili.

È necessario però stare attenti a non strafare. Esistono infatti dei detrattori dell’HDR. Ciò accade perché talvolta le foto HDR, proprio perché lontane dalla normale percezione dell’occhio umano, risultano fasulle, eccessivamente artefatte. È necessario quindi essere in grado di distinguere quando la foto HDR che stiamo creando può ottenere un effetto spiacevole sull’osservatore. Non necessariamente una tecnica più sofisticata permette di ottenere sempre foto più belle.

Se volete ulteriori informazioni, vi consiglio alcuni siti:

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