Gli allievi dei miei corsi di fotografia chiedono sempre la stessa cosa: “Cosa devo fare per diventare fotografo?”.
Come spesso accade, le domande più semplici implicano le risposte più complesse. Se vuoi arrivare a vivere con la tua fotografia, devi fare una serie di scelte non sempre facili.
Dando per scontata la forte passione, non puoi naturalmente prescindere da un solido percorso formativo. Tecnica fotografica, storia della fotografia, cultura dell’immagine, devono essere i capisaldi della tua formazione. Inoltre, la capacità di essere un abile venditore è diventata oggi imprescindibile.
Un aspetto spesso sottovalutato, invece, è il confronto con i fotografi esperti. Ascoltare i consigli “di chi ce l’ha fatta” può diventare una vera miniera di informazioni.
Nel tuo percorso verso la fotografia professionistica incontrerai numerosi ostacoli, spesso di natura molto diversa tra loro. Sfruttare l’esperienza di chi ci è già passato può senz’altro velocizzare il tuo percorso.
In questo articolo ci viene in aiuto l’Istituto Italiano di Fotografia (IIF). Una serie di fotografi, docenti della scuola ha risposto alla domanda fatidica: “Che consiglio daresti a chi vuole diventare fotografo?”.
In questo articolo ho raggruppato per te i loro consigli. Leggendoli, ti accorgerai che molte hanno un comune denominatore. Tutti, però, offrono spunti interessanti e suggerimenti preziosi.
1. Determinazione e resilienza
Per Piermarco Menini (fotografo e docente IIF), tutto si racchiude in due termini: determinazione e resilienza.
“Le prime due parole che mi vengono in mente in questo momento storico sono sicuramente determinazione e resilienza. Sembrano due concetti molto diversi tra loro ed invece in questo periodo dovrebbero convivere in un fotografo che inizia la propria attività.
Determinazione perché non bisogna arrendersi alle prime difficoltà e insistere imparando dai propri errori. Resilienza perché in un mondo dell’immagine, e non solo, in rapida mutazione c’è necessità di capire ed adattarsi ai cambiamenti senza troppe rigidità mentali.
Ovviamente do per scontato che un fotografo abbia bisogno prima di tutto di interesse e passione per quello che fa, che studi approfonditamente e con curiosità il mondo dell’immagine senza però trascurare quello più ampio della cultura e dell’informazione che sono anche loro uno stimolo importante alla creatività.
Consiglio inoltre ai nuovi fotografi, anche nei momenti in cui avranno più lavoro, di dedicare parte del tempo a studiare, aggiornarsi e cercare nuovi clienti e nuove opportunità per evitare di trovarsi nei periodi di fiacca senza grandi stimoli per ripartire”.
2. Sii umile
In un mondo contemporaneo dove tanti si credono arrivati in breve tempo, Karim El Maktafi (fotografo ed ex studente del Corso Professionale Biennale di Fotografia IIF) invita a rimanere umili.
“Consiglio ai giovani fotografi di essere umili e di non mollare mai. I risultati arrivano se si ha la pazienza e la determinazione di perseguire il proprio obiettivo, anche se la strada può non essere sempre in discesa”.
3. Sii te stesso
Per Camilla Ferrari (fotografa, docente ed ex studentessa del Corso Professionale Biennale di Fotografia IIF) il rischio maggiore è quello di cercare la continua approvazione altrui. Specie sui social, la ricerca del “like” facile può spingerti a snaturare te stesso.
“Il mio consiglio è quello di fidarsi del proprio modo di vedere il mondo, anche quando intorno ci sembra che lo sguardo non venga compreso. Questo non significa essere impermeabili alle critiche, che sono un fondamentale elemento di confronto e crescita, ma significa conoscere la propria identità e prendersene cura”.
4. Non studiare solo fotografia
Il grande Ansel Adams una volta disse: “Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai ascoltato e le persone che hai amato”.
Sostanzialmente è il consiglio che ti dà anche Sonia Santagostino (fotografa, docente ed ex studentessa del Corso Professionale Biennale di Fotografia di IIF).
“Io consiglio di osservare e accrescere il più possibile la propria cultura dell’immagine, andando a visitare mostre, scrutando i social, guardando film e spettacoli in teatro. Solo allenando lo sguardo all’estetica della bellezza possono farla propria e produrre poi delle fotografie che rispecchiano i canoni dell’armonia.
Li invito, inoltre, a conoscersi in profondità per approfondire la propria unicità e quindi elaborare uno stile personale molto forte in modo da differenziarsi dai milioni di fotografi presenti su questo pianeta”.
5. Vai oltre il tuo sguardo
Avere le proprie idee è importante, ma ascoltare il pensiero altrui è fondamentale per la tua crescita. Ne è convinto Ernesto Casareto (videomaker e docente di IIF).
“Vivi ogni esperienza con umiltà e ne tornerai arricchito. Prendi l’opinione di chi la pensa diversamente come una possibilità di imparare qualcosa che ancora non sai, solo così riuscirai ad andare oltre il tuo sguardo”.
6. Segui le tue regole
Memore delle sue difficoltà da neofita, Angelo Anzalone (fotografo e studente del Corso Professionale Biennale di Fotografia di IIF) lascia addirittura un decalogo di consigli.
“Ho scritto con sincerità i consigli che avrei voluto che qualcuno mi dicesse quando ho cominciato il mio percorso da fotografo così ho buttato giù un decalogo di pensieri: Cerca di espandere te stesso nel mondo. Sii onesto e brutale con te. Osserva, comprendi, indignati se necessario ma non giudicare mai. Allarga la tua esistenza ed ubriacati di bellezza.
Circondati di buone compagnie e non spaventarti mai della solitudine, se voluta. Abbraccia il tuo presente e nutrilo di fantasia. Ricordati che buio e luce hanno pari importanza in fotografia così come nella vita.
Dai forma alle tue emozioni e non dar troppo peso ai giudizi altrui sia essi positivi che negativi. Alla fine lotta sempre in quello in cui credi e rammenta sempre il fuoco che ti arde dento. Studia e sii libero”.
7. Cerca critiche sincere
Sara Munari (fotografa e docente di IIF) è molto attiva sui social e ti consiglio di seguirla, perchè i suoi insegnamenti sono molto pratici e diretti. Da affermato photoeditor, consiglia di misurarsi costantemente col giudizio degli esperti.
“Devi essere paziente, perseverante e coerente, queste sono sicuramente le caratteristiche che un buon fotografo dovrebbe avere.
Cerca persone che possano dare feedback sinceri ai tuoi lavori. Le critiche possono fare “male” quindi, aspettati di ricevere giudizi da chi ne sa di più, che ti aiutano ma possono farti barcollare. Quindi tieni duro. Le critiche sono belle esperienze formative.
Cerca al più presto il linguaggio, il modo di comunicare che senti più vicino a te, segui la tua strada a testa bassa e continua anche quando ti viene voglia di mollare.
Investi tempo nell’apprendimento, nello studio e nell’approfondimento dei temi e delle modalità narrative che senti più vicini.
Quindi lavora e fai domande, sbaglia e chiedi e riprova sempre!”.
8. Rimani bambino
Il consiglio di Valentina Tamborra (fotoreporter e docente di IIF) vale per tutti gli ambiti artistici, quindi anche per la fotografia. La creatività si nutre coltivando alla capacità di meravigliarsi.
“A tutti i ragazzi che vogliono intraprendere la carriera di photorepoter – che è un lavoro meraviglioso ma ricco di ostacoli – voglio dire essenzialmente una cosa: conservate intatta la meraviglia dei bambini, la curiosità, la voglia di non fermarvi all’apparenza e armatevi di buona resistenza allo stress.
È un mestiere che vi darà accesso a mondi tremendi e stupendi ma non sarà una strada semplice… in ogni caso: ne vale la pena!”.
9. Non essere frettoloso
Gianni Berengo Gardin ripete sempre “Prima pensa e poi, eventualmente, scatta.’ Non bisogna mai scattare a caso”. Sulla stessa lunghezza d’onda è Erminio Annunzi (fotografo e docente di IIF) che suggerisce l’arte della lentezza. In un mondo in cui tutto viene consumato troppo velocemente, la fretta diventa più che mai cattiva consigliera.
“Questo non vuole essere un consiglio né un suggerimento: desidera solo essere una proposta, per un efficace approccio alla fotografia e nello specifico alla fotografia di qualsiasi genere svolta in esterno.
Spesso siamo guidati dalla prima impressione che la scena ci offre nel premere il pulsante di scatto, e a volte questo agire funziona, in altre occasioni ci delude.
Se succede questo, dobbiamo cambiare approccio: rallentare il nostro agire e non scattare frettolosamente. Ad esempio si può attendere che ci sia una luce migliore, oppure, cambiare la nostra posizione rispetto al soggetto, qualunque esso sia. Non avere fretta è spesso più vantaggioso rispetto a scattare in modo precipitoso”.
Chi è l’Istituto Italiano di Fotografia (IIF)
Istituto Italiano di Fotografia (IIF), presente da 30 anni nel panorama della formazione fotografica professionale a Milano, è una scuola multifunzionale, uno spazio innovativo e sperimentale dove la fotografia è vissuta come un linguaggio espressivo, con stile e innovazione.
IIF è una scuola capace di trasferire ai propri studenti la sensibilità e le tecniche necessarie per sviluppare un proprio stile personale in grado di catturare la realtà e veicolarne i significati.
La formazione in IIF è estremamente pratica e gli studenti hanno modo di sperimentare direttamente tutte le fasi di lavorazione dell’immagine: dalla progettazione alla gestione del set, dallo scatto alla post produzione.
IIF propone, oltre a una formazione completa e professionale, occasioni di visibilità per i propri studenti sia nel mondo artistico, organizzando esposizioni ed eventi, sia in quello commerciale, attraverso collaborazioni con aziende e agenzie.
L’offerta formativa è molto varia e ampia e propone percorsi professionalizzanti in orario diurno e serale, corsi topic, workshop weekend, summer session in inglese e corsi per bambini e ragazzi.
Conclusioni
Durante i miei corsi di fotografia, spesso incontro allievi che hanno già tentato di imparare tutto da soli.
Effettivamente su internet puoi trovare migliaia di tutorial, corsi ed ebook. L’opinione diffusa è che basta seguire qualche suggerimento per iniziare a fotografare e poi continuare a migliorare.
La realtà è diversa. La tecnica fotografica è un argomento relativamente semplice, ma il percorso di apprendimento deve avere una sua struttura logica. Incamerare concetti random, invece, può crearti molta confusione e lasciarti delle grosse lacune. Il risultato è una gran perdita di tempo e pochissimi progressi reali.
Per tutti questi motivi, l’approccio migliore è seguire un buon corso di fotografia. Avere a che fare con un docente, ti aiuta a risolvere tutti i dubbi appena si presentano. Questo è un fattore fondamentale, perchè il processo di apprendimento risulta molto più scorrevole. Sostanzialmente impari meglio e velocemente.
Chiaramente non è una regola assoluta. Anche in questo campo esistono docenti poco preparati e corsi strutturati male.
Se vuoi imparare davvero, quindi, ti conviene affidarti ad un corso che ha una certa reputazione, facilmente riscontrabile. Formarti in un ambiente di alto livello, dinamico e al passo con i tempi è il primo passo per ambire a diventare un grande fotografo.
Grazie di nuovo all’Istituto Italiano di Fotografia per queste testimonianze.