Da fotografo, quello che più amo fare è scattare foto. Allo stesso tempo, ciò che più odio è stare ore al computer per postprodurre le mie foto.
Ai miei corsi raccomando sempre di ottenere il massimo in fase di scatto, perchè la postproduzione non può sistemare sempre tutto. E anche se può migliorare molto le tue foto, è davvero noioso passare ore e ore a ritoccare.
Io uso abitualmente Photoshop e Lightroom, due software estremamente potenti. In particolare le azioni e i preset possono velocizzare parecchio il flusso di lavoro, ma hanno un grosso limite: sono poco versatili.
Se devi lavorare su singole foto, molto diverse tra di loro, le azioni e i preset vanno “modellati” in base alla foto. L’ideale sarebbe un software che “riconoscesse le situazione”, modificando e ottimizzando la postproduzione in base allo scatto. Una sorta di intelligenza artificiale.
Per questo sono stato subito attratto dall’ultima versione di Luminar. Promette di automatizzare il miglioramento delle foto proprio grazie all’intelligenza artificiale: si chiama Luminar AI.
In realtà, nel passato recente, più di un software di fotoritocco ha sfruttato questa roboante definizione, senza effettivamente aggiungere nulla di rivoluzionario.
Guardando, però, alcuni tutorial dedicati, mi è immediatamente venuto il sospetto che stavolta si trattasse di un software più raffinato. Per questo motivo ho deciso di provarlo.
In questo articolo ti spiegherò come ho messo sotto torchio Luminar AI, prima scoprendo le sue funzioni, poi forzando alcune situazioni per capirne le potenzialità reali.
Primi passi con Luminar AI
In questa guida ti spiegherò, innanzitutto, come ottenere il software. Poi, passerò a spiegarti l’utilizzo approfondito di Luminar AI.
Nello specifico ti illustrerò:
- l’interfaccia
- la gestione del catalogo
- i modelli
- il pannello Modifica
- Esporta e salva
Innanzitutto, quindi, devi ottenere il software. Ti basta andare sul sito del produttore, Skylum, e scaricare la versione di Luminar AI tra quelle proposte.
Cliccando su “Acquista ora” ti aprirà una nuova finestra in cui potrai scegliere se acquistare il pacchetto da una o due licenze e la versione Master, Esperto o Guru. L’interfaccia e le funzionalità principali rimangono le stesse.
Quello che cambia sono i plugin a corredo e la possibilità di attivare un abbonamento annuale, che ti permette di ricevere per email componenti nuovi ogni mese (tool, tutorial e pacchetti di Look).
In alternativa puoi provare il software per 7 giorni, senza nessuna limitazione. Sia nella versione prova che completa, nel momento del download ti verrà chiesto se intendi scaricare Luminar AI anche come plugin di Photoshop e Lightroom. Se hai questi software, ti consiglio di scaricarlo anche come plugin. In questo modo potrai usarlo all’interno del software stesso.
L’interfaccia di Luminar AI
L’interfaccia del software si presenta molto semplice e minimale. Sono presenti solo quattro sottomenu: “Catalogo”, “Modelli”, “Modifica” ed “Esporta”. Sicuramente un impatto incoraggiante, rispetto alle complesse interfaccia di Photoshop e Lightroom.
Nella parte destra dell’interfaccia, in alto, il simbolo dei due quadratini ti permette di visualizzare con un cursore la versione prima e dopo le modifiche. Il simbolo dell’occhio ti mostra, tenendolo premuto, com’era la foto all’origine e il risultato finale.
Ancora più a destra, puoi regolare lo zoom (ma puoi farlo anche con la rotellina del mouse, in avanti per zoomare e indietro per rimpicciolire). Infine il simbolo ? ti apre la guida online di Luminar AI.
La gestione del catalogo di Luminar AI
All’apertura, Luminar AI ti chiede immediatamente se vuoi caricare una singola foto oppure una cartella.
A destra, nella colonna Catalogo, hai la possibilità di tenere sott’occhio continuamente l’organizzazione delle tue foto, oltre ad uno storico delle modifiche da te effettuate. La funzione di ricerca avanzata ti permette di cercare tra “Tutte le foto”, “Modifiche a singola immagine”, “Aggiunte di recente”, “Modificate di recente”, “Modifiche perse” e “Cestino”.
Infine, hai la possibilità di creare un album direttamente dall’interno del software, In questo modo puoi riorganizzare le singole foto caricate precedentemente.
I “Modelli” di Luminar AI
Una volta caricata la foto, puoi intervenire con i Modelli di Luminar AI. Sostanzialmente si tratta di una sorta di “filtri intelligenti” che teoricamente riconoscono la natura della foto.
Nel mio caso ho deciso di elaborare una foto di Parigi, che all’origine presentava qualche problema di sovraesposizione sul cielo e un po’ di sottoesposizione nella parte bassa.
“Modelli” riconosce la foto grazie all’intelligenza artificiale. A seconda del contenuto, infatti, ti propone una serie di filtri “Per Questa Foto”, come evidenziato nella colonna di destra.
Nello specifico, Luminar AI ha riconosciuto uno scenario urbano. Cliccando sul riquadro grande, si aprono una serie di opzioni tra cui scegliere.
Si tratta fondamentalmente di filtri preimpostati. Città antica, Edinburgo, Toronto, Melbourne, Abbey Street (per il bianco e nero) e New York sono, di fatto, agiscono su diverse gradazioni di contrasto, saturazione e bilanciamento del bianco.
Questo è il modello Toronto. Sembra evidente un contrasto migliorato sul cielo, ma anche un viraggio del bianco verso il blu.
Il modello Melbourne pare più equilibrato, almeno come elaborazione di partenza. Da sottolineare che, in basso a destra, grazie ad un cursore è possibile decidere la quantità di filtro applicato. Per default è settato sul massimo. Se decidi di applicare i Modelli, ti consiglio di dosare bene la loro applicazione.
Sostanzialmente è come impostare dei filtri di Instagram, con la differenza che vengono proposti in base alla scena riconosciuta da Luminar AI. Ho fatto diverse prove e il riconoscimento è efficace. Fermo restando, però, che lo stile di postproduzione è personale, quindi il modello applicato deve essere considerato una base di partenza.
Il pannello “Modifica” di Luminar AI
In questo pannello c’è il cuore pulsante del software e tutta la sua potenza. Da Modifica puoi agire con precisione su tutti i parametri di postproduzione, ma non solo.
Innanzitutto, il pannello Modifica si divide in 3 sottosezioni:
- Strumenti (freccia rossa nella figura in basso)
- Mascheramento locale (freccia gialla)
- Cronologia. (freccia verde)
Strumenti ti permette di modificare ogni singolo parametro del tuo file. Qui effettuerai la vera postproduzione della foto. Più avanti ti spiegherò tutto nel dettaglio.
Con “Mascheramento locale” puoi applicare alcune modifiche di contrasto, esposizione, saturazione ecc. localmente sulla tua foto. Come un pennello di regolazione.
“Cronologia” corrisponde al pannello Storia di Photoshop. Qui puoi trovare memorizzate tutte le modifiche e, in ogni momento, puoi tornare alla situazione originaria prima di quella specifica modifica.
“Strumenti”, a sua volta, si suddivide in 4 sezioni:
- Essenziali
- Creativo
- Ritratto
- Professionale
Te li descrivo uno per uno.
Strumento “Essenziali”
In “Essenziali”, come ti ho spiegato, puoi modificare ogni singolo parametro del tuo file. Io ho utilizzato il file RAW ottenuto dalla mia Fujifilm XE1.
All’interno del pannello dedicato alle regolazioni trovi una serie di menu. Aprendo l’interfaccia di Luminar AI, quindi, nel menu “Essanziali” di “Strumenti” troverai, in quest’ordine:
- Migliora con AI
- Composizione AI
- Cancella
- Chiaro
- Struttura AI
- Colore
- Bianco & Nero
- Dettagli
- Elimina grana
- Paesaggio
- Vignettatura
Sostanzialmente si tratta delle regolazioni di base della postproduzione. “Migliora con AI” serve a migliorare il contrasto. Con “Composizione AI” puoi ritagliare l’immagine, ruotarla o rifletterla. “Cancella” è una sorta di pennello correttivo al volo, come in Photoshop.
“Chiaro”, “Struttura”, “Colore” e “Bianco & Nero” servono a gestire luminosità, ombre, luci, temperatura colore, saturazione e vividezza, canali colore.
“Dettagli” migliora la definizione della foto e, insieme a “Elimina grana”, gestisce il miglioramento del rumore digitale.
“Paesaggio” è un comando nuovo, rispetto ai software a cui sei abituato. Luminar AI riconosce, grazie all’intelligenza artificiale, le differenze di esposizione tra terra e cielo e le compensa. Inoltre, è in grado di migliorare in maniera selettiva i colori del cielo e il fogliame di prati e alberi.
“Vignettatura”, infine, è dedicato alla gestione della vignettatura della foto. Puoi scegliere la zona di foto in cui irradiare la vignettatura.
Nel pannello “Essenziali” viene gestito il file, in sostanza, da un punto di vista della postproduzione. Puoi trovare le stesse funzioni di Camera Raw o Lightroom, senza particolari novità. La sezione “Creativo”, invece, gestisce il fotoritocco, come una sorta di Photoshop.
Strumento “Creativo”
Questo pannello è più improntato al fotoritocco. Le varie funzioni, infatti, non si limitano a migliorare il tuo file, ma piuttosto aggiungono elementi alla foto. Puoi capire cosa intendo già dai nomi delle funzioni:
- Cielo AI
- Cielo Evoluto
- Atmosfera
- Raggi solari
- Drammatico
- Umore
- Toning
- Opaca
- Mistico
- Bagliore
- Grana della pellicola
Come puoi capire già solo leggendo alcune funzioni, il pannello “Creativo” trova la sua massima applicazione nelle foto di paesaggio.
“Cielo AI” ti offre un elenco di cieli con cui sostituire il cielo della tua foto.
Esattamente sono 35 le texture di cielo che puoi usare, ma c’è la possibilità di scaricarne di nuove, a pagamento, per ampliare la scelta. In alternativa puoi attivare un abbonamento annuale. In questo modo ricevi, ogni anno, 120 nuove texture da scaricare.
Una volta caricato un cielo tra quelli proposti, puoi spostarlo, orientarlo, mascherarlo. L’intelligenza artificiale, in questo caso, lavora molto bene.
L’effetto è verosimile e la fusione con gli elementi del paesaggio non crea nessun tipo di artefatto.
Perfino sui bordi degli alberi, solitamente la parte più delicata nella fusione del cielo, sorprendentemente non si è creato nessun artefatto. Il risultato è molto naturale.
Anche inserendo un cielo con colori totalmente differenti rispetto a quelli di partenza, la gestione generale della foto è molto buona. Il risultato è verosimile.
“Cielo evoluto AI” aggiunge elementi grafici al cielo: palloni, uccelli, nuvole, fuochi d’artificio, montagne, pianeti. Addirittura lo Space Shuttle, per chi punta a risultati molto creativi (ma anche inverosimili).
C’è la possibilità di scegliere tra varie tipologie di elementi. La bontà del risultato finale dipende molto dalla foto di partenza. Il rischio di creare qualcosa di posticcio è molto alto.
“Cielo Evoluto AI”, se usato con cautela, può aggiungere enfasi ai cieli privi di personalità.
L’intelligenza artificiale è molto efficace nella gestione della luce. Questo restituisce un risultato molto soddisfacente, perchè l’elemento aggiunto appare parte integrante dello scatto.
“Atmosfera” dà la possibilità di aggiungere alla foto nebbia o foschia. Gli elementi si possono dosare in intensità e in luminosità. L’effetto è molto naturale, con una degradazione della foschia verso il suolo che risulta efficace.
“Raggi solari” aggiunge un sole e, appunto, i suoi raggi. Qui probabilmente bisogna smanettare un po’ di più per ottenere risultati gradevoli. Posso darti un consiglio, però: un occhio attento si accorge subito che c’è qualcosa di finto. Probabilmente questo è un comando da migliorare.
“Umore” ti dà la possibilità di aggiungere una LUT alla foto, cioè un preset di colori. La scelta è ampia, come anche le personalizzazioni, ma non è possibile importare LUT e nemmeno salvarne di nuove.
“Toning” permette di gestire i valori tonali di luci e ombre, come il viraggio di Lightroom. Usato insieme a “Umore” ti offre una possibilità di personalizzazione cromatica molto ampia.
“Opaca” si comporta come una sorta di patina che, nelle intenzioni, dovrebbe aggiungere un’enfasi retrò alla tua foto. Il risultato dipende molto dalla foto di partenza. Forse su un paesaggio cittadino i risultati possono essere migliori.
“Mistico” agisce sulla chiarezza della foto, sostanzialmente per “levigare” le imperfezioni.
Nell’esempio ho applicato un valore 76 per enfatizzarti al massimo il risultato e farti capire come agisce. Il risultato è un’immagine molto impastata, che secondo me trova pochissime applicazioni reali.
“Bagliore” applica dichiaratamente una sorta di effetto Orton (se vuoi approfondire, leggi questo articolo).
Il risultato è simile a quello ottenuto con “Mistico”, ma molto più luminoso. Anche in questo caso, credo che la funzioni trovi pochissime possibilità di applicazione.
“Grana della pellicola”, è intuitivo, aggiunge una grana su tutta la foto, per un effetto analogico.
Qui le possibilità di applicazione sono superiori. Soprattutto sulle foto in bianco e nero, applicare una leggera grana può aggiungere fascino agli scatti. Su Luminar AI questa funzione è molto flessibile, con la possibilità di scegliere dimensioni e ruvidezza della grana.
Strumento “Ritratto”
In “Ritratto” puoi gestire e applicare l’intelligenza artificiale sugli elementi del viso dei tuoi ritratti. Ti mostro come funziona. Qui esistono solo 4 opzioni:
- Viso
- Pelle
- Corpo
- High Key
Ognuna delle opzioni, però, ha molte possibilità di personalizzazione.
Quello qui sopra è il ritratto da cui sono partito.
Il comando “Viso” permette di migliorare la luce sul viso e anche la sottigliezza. Due comandi potenti, che però vengono gestiti in automatico dal software.
Sostanzialmente non posso decidere se assottigliare la parte alta o bassa del viso oppure dove applicare la luminosità. È possibile decidere solo l’intensità della regolazione. Per questi tipi di regolazioni mirate, trovo molto più indicato (e potente) il comando “Fluidifica” su Photoshop.
Sempre nel comando “Viso” è possibile lavorare in maniera raffinata sugli occhi (colore, bagliore, sbiancamento, rimozione occhi rossi, miglioramento sopracciglia).
Riguardo la bocca è possibile migliorarne saturazione, rossore, oscuramento e sbiancamento dei denti.
L’intelligenza artificiale funziona benissimo e riconosce ogni parte del viso. Ma si sente un po’ la mancanza di comandi per la personalizzazione mirata.
Potresti avere la necessità di migliorare visi “irregolari”, come per esempio un mento molto pronunciato (o appuntito), una fronte particolarmente spaziosa o delle orecchie troppo in vista. In casi simili non hai la possibilità di agire in maniera mirata. Puoi soltanto snellire o arrotondare tutto il viso, senza poter agire selettivamente.
Il comando “Pelle” leviga le imperfezioni e elimina i difetti della pelle. Anche qui pesa l’assenza di un comando mirato.
Ad esempio il software non riconosce i nei come imperfezioni. Volendo toglierli, bisogna farlo necessariamente manualmente.
È possibile, comunque, utilizzare il comando “Cancella” in “Essenziali” per una regolazione più precisa.
“Corpo” è destinato a snellire la forma del corpo e ridurre l’addome. Per provare il software sono partito da questa foto di partenza.
Il comando “Forma” snellisce il corpo (o lo “ingrassa”), mentre il comando “Addome” applica lo snellimento esclusivamente sulla pancia. Il risultato è questo:
La differenza sulla parte alta del busto è evidente, mentre le modifiche sono praticamente nulle sui fianchi.
Purtroppo non c’è modo di agire in maniera mirata e bisogna affidarsi completamente all’intelligenza artificiale. In questo caso i risultati non sono ottimali. Buona, invece, la gestione dello sfondo, che non presenta particolari distorsioni.
“High Key” trova il suo utilizzo migliore nelle foto in bianco e nero. Smanettando sui vari comandi, il risultato è abbastanza buono. Nel mio caso, probabilmente, doveva essere meglio gestita la luce già in fase di scatto.
Strumento “Professionale”
In questa sezione del menu “Modifica” hai la possibilità di effettuare quelle regolazioni meno appariscenti, ma indispensabili per una postproduzione di alto livello.
Nel menù trovi questi comandi:
- Ottica
- Supercontrasto
- Armonia dei colori
- Dodge & Burn
- Clona
Con “Ottica” puoi correggere distorsioni e vignettatura dell’obiettivo, oltre alle aberrazioni cromatiche. Qui il limite è che le regolazioni non contemplano un catalogo degli obiettivi in commercio (come succede in Lightroom e Camera Raw), ma bisogna affidarsi esclusivamente all’intelligenza artificiale. E non sempre la correzione è impeccabile.
“Supercontrasto” è una funzione interessante, perchè permette di regolare il contrasto del dettaglio solo sulle zone luminose o sui mezzitoni oppure solo nelle zone in ombra. Questa è una funzione nuova, che non c’è su Camera Raw e Lightroom. Le potenzialità sono ottime, perchè hai un maggior controllo localizzato.
“Armonia dei colori” è una sorta di saturazione intelligente. Anche in questo caso, infatti, puoi regolare separatamente la saturazione, scegliendo tra zone in luce, mezzitoni oppure ombre. Come per “Supercontrasto” si tratta di un’arma nuova, con grandi potenzialità per le regolazioni locali.
“Dodge & Burn” è un pennello di regolazione dell’esposizione. Sostanzialmente puoi correggere l’esposizione della foto solo in alcuni punti, usando la funzione come un pennello. In questo caso nessuna novità rispetto al pennello di regolazione dei software di Adobe.
“Clona”, infine, è il classico timbro clone che trovi in tutti i software di fotoritocco. Puoi scegliere una zona e sostituirla con un’altra porzione di foto.I risultati non si discostano dai concorrenti.
Pannello “Esporta”
Questa è l’ultima sezione dell’interfaccia di Luminar Ai. Da qui puoi salvare i tuoi file, precedentemente lavorati.
“Salva su disco” apre una finestra di dialogo, dove puoi scegliere la cartella di destinazione del file, il formato, la qualità, le dimensioni, lo spazio colore e la risoluzione.
Oltre al classico salvataggio su disco, Luminar AI ti offre anche altre 3 possibilità.
“Mail”, “SmugMug” e “500px” ti permettono di caricare direttamente la tua foto nel server di posta oppure sui due social fotografici. Una funzione utile, che però ha un limite. In caso di condivisione diretta, infatti, non hai la possibilità di decidere i parametri del tuo file. Secondo me, quindi, meglio fare un passaggio in più e salvare prima la foto sul disco.
Su quali tipi di foto è più utile Luminar AI?
Luminar AI nasce per la postproduzione e il fotoritocco di qualunque tipo di foto, ma è indubbio che offra il meglio di sé nelle foto di paesaggio e ritratto.
Molti comandi di intelligenza artificiale sono stati pensati per questi due generi fotografici.
Luminar AI per il paesaggio
Il menù “Creativo”, con i comandi Cielo AI, Cielo Evoluto AI, Atmosfera AI, Raggi solari e Drammatico offre molte armi per il fotoritocco di paesaggio. C’è persino la sezione “Paesaggio” nel menu “Essenziali” dedicata a questo genere fotografico.
Si tratta di funzioni che possono radicalmente cambiare l’aspetto delle tue foto, aggiungendo elementi esterni. Qui si tratta di scelte personali e creative. Hai comunque un’arma in più nelle opzioni dedicate al fotoritocco.
In “Cielo” e “Cielo evoluto”, soprattutto, alcune opzioni andrebbero solo usate per divertimento. Aggiungere un Space Shuttle al tuo paesaggio, per esempio, diventa una scelta decisamente azzardata.
Il consiglio è sempre quello di non esagerare. Se la tua foto di paesaggio ha un cielo particolarmente sovraesposto o privo di personalità, per esempio, aggiungere un Cielo dal catalogo di Luminar AI può essere una soluzione interessante.
Luminar AI per il ritratto
I vari comandi offrono la possibilità di regolare qualunque elemento del viso. Altri software specifici per il ritratto hanno qualche opzione in più, ad esempio la gestione del naso, degli zigomi o del mento, assenti su Luminar AI.
Questa lacuna, però, viene parzialmente colmata dall’intelligenza artificiale di Luminar AI. I risultati ottenuti agendo su “Viso”, “Occhi” e “Bocca” restituiscono delle correzioni piacevoli e dei miglioramenti evidenti.
Puoi avere ulteriori possibilità di correzione usando i comandi “Cancella” in “Essenziali” e “Clona” nel menu “Professionale”.
Pregi e difetti di Luminar AI
Luminar AI è un software che offre ampie possibilità di postproduzione e fotoritocco, demandando all’intelligenza artificiale le operazioni più lunghe e noiose.
Questo è indubbiamente un vantaggio, ma ha anche un risvolto della medaglia. Se hai bisogno di regolazioni molto mirate e personalizzate, potresti avere delle difficoltà.
Questo limite si sente meno nella gestione delle foto di paesaggio. In questo caso i comandi sono numerosi e ampiamente personalizzabili. Sulle regolazioni del ritratto, invece, diventa una pecca importante.
Mi ha sorpreso positivamente la fusione di elementi di fotoritocco, come il cielo, nel paesaggio di base. Solitamente si tratta di operazioni critiche, che creano facilmente degli artefatti. Luminar AI, invece, si comporta benissimo sotto questo aspetto.
Soprattutto per la fotografia di paesaggio, le funzioni a disposizione sono numerose, precise e potenti. Alcuni comandi hanno una concezione del tutto nuova rispetto ai software tradizionali.
Mi riferisco, per esempio, alla gestione del contrasto e della saturazione sulle luci e sulle ombre. Si tratta di regolazioni possibili anche con Lightroom, Camera Raw o Photoshop, ma su Luminar AI puoi trovare funzioni dedicate e pensate appositamente per il paesaggio.
Infine, purtroppo, ho riscontrato una grande dispendiosità in termini di utilizzo del processore e della RAM, probabilmente a causa dell’intelligenza artificiale.
Ecco comunque un elenco dei maggiori pregi e difetti che ho riscontrato.
Pregi di Luminar AI:
- interfaccia minimale e ben organizzata
- semplicità nella gestione del catalogo
- ottima gestione delle regolazioni essenziali (esposizione e colore)
- ottima gestione del contrasto dettagliato
- regolazioni del cielo numerose e personalizzabili
- ampio kit di “cieli aggiuntivi”
- ampio kit di “oggetti aggiuntivi”
- ottima gestione delle fusioni
- buone regolazioni “intelligenti” del ritratto
- costo accessibile del software e dei plugin aggiuntivi
- buona integrazione con i software Photoshop e Lightroom.
Difetti di Luminar AI:
- necessità di specifiche hardware evolute
- menu di navigazione migliorabile
- opzioni per le regolazioni del ritratto limitate
- funzioni migliorabili (su tutti Cancella, Bagliore e Raggi solari)
- LUT non importabili né salvabili
- correzione delle distorsioni dell’obiettivo solo automatiche.
Luminar AI è per principianti o professionisti?
All’inizio di questo articolo ti avevo raccontato i miei dubbi sui software che vantano l’intelligenza artificiale. In effetti, Luminar AI è in grado di riconoscere la scena e apportare le modifiche di base in maniera molto raffinata.
“Modelli”, per esempio, riconosce molto bene la tipologia di immagine e ti offre un ventaglio di possibilità per applicare una postproduzione coerente.
Questo può essere un ottimo punto di partenza soprattutto se sei un principiante e sei indeciso sul tipo di postproduzione da applicare.
Il menu “Essenziali” è completo e può dare soddisfazioni anche al professionista più esigente. Molte modifiche possono essere applicate in maniera automatica. Allo stesso tempo, questo può rivelarsi un limite se hai necessità di regolazioni mirate, soprattutto nel ritratto.
Da professionista, spesso ho la necessità di applicare regolazioni simili ad un gran numero di foto. In Luminar AI la sincronizzazione risulta un po’ macchinosa e, soprattutto, è un’operazione molto lenta, nonostante io lavori con Windows, i7 e 16 Giga di RAM. In questo, il catalogo di Lightroom è sicuramente qualche passo avanti.
Luminar AI apre nuove strade alla definizione di “intelligenza artificiale” applicata ai software di postproduzione. Le capacità di riconoscimento della scena sono evolute, così come la gestione della luce.
L’ho trovato migliorabile per quanto riguarda la gestione del ritratto e della sincronizzazione. Per quanto riguarda il paesaggio, invece, probabilmente è il software che ti mette più armi a disposizione, in maniera semplice e immediata.