Nella mia vita, ho praticato e mi sono appassionato a diverse attività artistiche e creative. Suono la chitarra, ho imparato a cantare, mi sono cimentato nella scrittura, per un breve periodo ho studiato le basi del disegno ed ora sto approfondendo la fotografia. Riguardo a ciascuna di queste attività, mi sono sempre chiesto: ne sono capace? Mi sta venendo bene? Ho talento?
Essere coinvolti in qualcosa di artistico per molti di noi è necessario, a causa di un innato bisogno di esprimersi. Ho sempre avuto bisogno di capire quanto fossi dotato in un determinato ambito, per essere certo di non stare sprecare il mio tempo, di aver trovato la strada giusta per me. Spesso, quando i nostri sforzi ed il tempo impiegato non portano i risultati che vogliamo, ci diciamo che probabilmente non vale la pena, probabilmente non siamo fatti per la fotografia, o per il disegno, o per la musica.
Non basta il talento
Tormentato e incuriosito da questi quesiti, ho guardato con attenzione al lavoro di altri artisti, in tutti i campi di mio interesse, e soprattutto alle loro vite e al modo in cui avevano portato a realizzazione il loro talento. Vale per la fotografia, ma vale per tutti gli ambiti, il talento esiste, serve, ma non è sufficiente a diventare dei bravi artisti. Tutte le persone che sono state in grado di eccellere nel loro campo hanno dedicato grosse quantità di tempo all’attività artistica. Ma, ovviamente, il tempo da solo non basta. Esse si sono applicate con metodo, con passione, hanno imparato dai loro errori, hanno vinto le loro paure, hanno saputo trovare e seguire i giusti mentori.
Il talento, le capacità innate, possono fare la differenza a livello dei principianti. Un fotografo principiante che ha naturalmente ha un buon occhio, scatterà molto probabilmente foto migliori rispetto ad un altro principiante un po’ meno “dotato”. Ma ciò che renderà il fotografo talentuoso un vero fotografo, sarà la capacità di creare in maniera consistente e continuata immagini di alto livello artistico. Per fare ciò dovrà applicarsi, studiare, praticare la fotografia con assiduità e spirito critico.
Inoltre, talvolta, sono solo le vicende della vita che ci portano a scoprire un talento. Alcuni si dimostrano rapidissimi ad apprendere i rudimenti, stupiscono tutti con i loro primi scatti, però non riescono a progredire. Altri invece, all’inizio, sembrano veramente degli incapaci e potrebbero essere sul punto di mollare. Però, sottoposti ai giusti stimoli, come possono essere i corsi, o belle opere che ispirano, essi scopriranno talenti che non si erano mai manifestati prima e creeranno opere degne di nota.
Ma io non posso vivere con la fotocamera in mano!
Le storie degli artisti affermati possono fornirci ispirazione ed esempi illuminanti. Ma, quando vogliamo mettere in pratica questi esempi, sorge presto un problema molto grosso: questi artisti hanno dedicato la loro vita alla loro arte e anche per questo sono riusciti ad eccellere. Noi siamo lavoratori, studenti, mariti, mogli, abbiamo numerose incombenze che hanno maggiore priorità rispetto alla nostra passione, la fotografia. Come facciamo ad emulare i successi dei grandi maestri?
In generale, penso che quando si ha poco tempo e poche energie da dedicare a qualsiasi attività è fondamentale usare bene questo tempo e queste energie. I nostri sforzi devono essere mirati e metodici. Innanzitutto, dobbiamo tracciare il percorso che vogliamo seguire per imparare la fotografia, come ho suggerito nell’articolo Come si impara a fotografare?. Creando un preciso cammino da seguire, possiamo concentrarci di volta in volta su una singola fase dell’apprendimento ed essere sicuri di aver affrontato tutti i passi necessari. Inoltre, come ho scritto anche nell’articolo 15 consigli per diventare fotografi migliori, ci sono alcune attività che conviene fare con costanza per migliorare nella fotografia.
Infine, a qualsiasi punto nel nostro cammino ci troviamo, è necessario agire sempre cum granu salis:
- non scattiamo raffiche di foto, sperando che una tra le 1000 venga bene per pura combinazione, cerchiamo di iniettare in ogni scatto tutto ciò che abbiamo imparato,
- percorriamo strade che non ci fanno sentire confortevoli, ovvero cimentiamoci in stili fotografici che ci sembrano lontani e difficili,
- impariamo dagli errori, studiando bene le foto sbagliate come quelle riuscite,
- cerchiamo sempre di imparare osservando, sezionando le foto che più ci colpiscono (come ho suggerito in molti degli articoli in cui abbiamo parlato di composizione, ad esempio).
Il talento degli altri non è una scusa
La cosa peggiore che possiamo fare verso noi stessi, ma anche verso gli altri, è usare il talento come una scusa, come un alibi per non eccellere. Troppe volte ho sentito qualcuno liquidare i successi artistici degli altri come semplici frutti di un talento innato e gratuito, per cui non ripetibili. Come avrete capito se avete letto fin qui, non penso che questa sia una scusa valida. Innanzitutto, chi ha talento deve comunque lavorare per riuscire. In secondo luogo, anche chi ritiene di non avere talento probabilmente può fare molto meglio impegnandosi di più.
Sicuramente non siamo tutti equipotenti, non diventeremo tutti dei Cartier-Bresson o degli Ansel Adams, ma sicuramente con il giusto lavoro possiamo raggiungere risultati che al momento non sembrano alla nostra portata e, solo esplorando le nostre capacità, potremo capire quali sono i nostri talenti e in quali campi possiamo eccellere.
Siete d’accordo con me? Spero di sì, ma anche se la risposta è no mi piacerebbe leggerla nella sezione dei commenti.