Come praticare la fotografia macro senza dissanguarsi

Come praticare la fotografia macro senza dissanguarsi

come fare fotografia macro economica

Questo post contiene link di affiliazione. In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei.

Certo, se si è seriamente intenzionati a produrre foto macro della migliore qualità, e lo si vuole fare nel modo più pratico possibile, è necessario acquistare obiettivi specializzati (come abbiamo visto nell’articolo sugli obiettivi per la fotografia macro). In questo caso, però, bisogna arrendersi a sborsare un sacco di quattrini. Ad esempio, per acquistare un obiettivo macro da 105 mm, una lunghezza focale molto indicata in questo campo, indipendentemente dalla marca della fotocamera, spenderemmo almeno circa € 500 per un obiettivo Sigma. Volendo andare su un obiettivo di marca, ci avvicineremmo ai € 1000.
Un tale investimento, per qualcuno che vuole semplicemente sperimentare questo genere fotografico, è esagerato. Una prima soluzione per risparmiare consiste sempre nel rivolgersi al mercato dell’usato. Non sempre, però, è possibile trovare ciò che si desidera nell’usato. Fortunatamente, esistono alcune soluzioni che permettono di affrontare la fotografia macro riducendo di molto la spesa, con compromessi sulla qualità decisamente accettabili. Parliamo dei tubi di prolunga, delle lenti macro e dell’inversione dell’obiettivo. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta nel prosieguo dell’articolo.

Tubi di prolunga per la fotografia macro

I tubi di prolunga, detti anche tubi di estensione, sono semplicemente degli anelli di lunghezza variabile che vengono frapposti tra il corpo macchina e l’obiettivo. Qual è la loro utilità? Allontanando l’obiettivo dal corpo macchina, si riduce la distanza minima di messa a fuoco ed in questo modo, come abbiamo visto nell’articolo sui concetti base della fotografia macro, si aumenta il fattore di ingrandimento.

Usare i tubi di prolunga è molto semplice: si avvita il tubo al corpo macchina e poi l’obiettivo al tubo. Solitamente, i tubi vengono venduti in kit contenenti tre tubi lunghezza diversa: aumentando la lunghezza del tubo si diminuisce la distanza minima di messa a fuoco e i tubi possono essere anche montati l’uno sull’altro per massimizzare l’ingrandimento. L’uso dei tubi di prolunga non comporta quasi nessuna perdita di qualità delle foto. Bisogna tenere presente che comunque gli obiettivi macro specializzati catturano un maggiore dettaglio rispetto agli altri obiettivi e questo dettaglio non verrà “recuperato” attraverso i tubi di prolunga.

L’aspetto principale a cui porre attenzione quando si acquistano i tubi di prolunga è il mantenimento degli automatismi, cioè l’autofocus e la misurazione dell’esposizione. I modelli più economici sono semplicemente degli anelli di metallo o di plastica che si frappongono tra l’obiettivo la fotocamera e non trasmettono le informazioni necessarie a controllare messa a fuoco ed apertura. In questo caso, quindi saremo costretti a mettere a fuoco avvicinandoci o allontanandoci dal soggetto e non avremo alcun controllo sull’apertura. L’unica possibilità sarà staccare l’obiettivo mentre si tiene premuto il pulsante di anteprima della profondità di campo, che tra l’altro non è presente su tutte le fotocamere. Personalmente, per quanto questa opzione sia estremamente economica, non la sceglierei.

 

Una soluzione molto più comoda è costituita dai tubi di terze parti che però conservano gli automatismi. La marca più diffusa, più facilmente reperibile in Italia, si chiama Kenko. Un set di tre tubi Kenko per Canon o Nikon costa poco più di € 200 (http://www.kelkoo.it/ss-tubi-estensione-kenko.html). Su eBay si trovano anche tubi di prolunga più economici che promettono di mantenere gli automatismi, ma non ho informazioni a riguardo.

Infine, anche i produttori di fotocamere hanno solitamente a catalogo set di tubi di prolunga. Ovviamente, questa è l’alternativa più costosa. Ciò che si guadagna è la certezza del mantenimento di tutti gli automatismi. Comunque, se non ci si fida dei prodotti di terze parti, è sufficiente cercare su Internet le opinioni di persone che hanno provato tubi di prolunga non di marca con la nostra stessa fotocamera per capire se gli automatismi sono mantenuti o sia effettivamente necessario rivolgersi ad un prodotto di marca.

Lenti close-up

Female Lawn Wolf Spider

Foto scattata con una lente close-up

Female Lawn Wolf Spider di spilopterus

Una soluzione sicuramente più economica e anche più pratica è quella di usare delle apposite lenti che si avvitano sull’obiettivo (come i filtri) e che fungono da vere e proprie lenti di ingrandimento. Ne esistono con diversi fattori di ingrandimento: +1, +2, +4, ecc. Con queste lenti si perde un po’ in qualità, soprattutto ai bordi della foto i contorni vengono un po’ ammorbiditi. Inoltre, una lente close up comporta una perdita di circa uno stop di luce, quindi richiederà di aumentare il tempo di esposizione. Questi difetti vengono compensati da prezzi piuttosto bassi. È possibile acquistare set di lenti close up con diversi fattori di ingrandimento a partire da circa € 50 (http://www.kelkoo.it/ss-lente-close-up.html).

 

Trascurando l’aspetto economico, i tubi di prolunga forniscono risultati qualitativamente migliori rispetto lenti macro, ma, come alternativa economica agli obiettivi dedicati, le lenti sono la seconda migliore scelta. Attenzione, quando le acquistate, a scegliere quelle compatibili con il diametro della lente frontale dell’obiettivo su cui volete montarle.

Invertire l’obiettivo

L’ultima possibilità che vediamo ha il sapore di un pericoloso trucco da smanettone. Realizzarla però è semplice ed anche estremamente economico.

Il primo modo di invertire l’obiettivo è addirittura a costo zero: è sufficiente prendere un obiettivo e avvicinare la lente frontale al corpo macchina (senza obiettivo montato). L’obiettivo così capovolto andrà fissato al corpo macchina con un pezzo di nastro adesivo o tenuto in mano. Allontanando l’obiettivo dal corpo macchina, ridurremo la distanza minima di messa a fuoco. Ovviamente, perderemo tutti gli automatismi. La cosa più grave è che con la maggior parte degli obiettivi moderni, privi della ghiera per il controllo dell’apertura, non potremo in nessun modo cambiare l’apertura (se non come abbiamo visto nella sezione riguardante i tubi di prolunga). Sarà quindi molto difficile ottenere gli scatti che vogliamo. Se volete cimentarvi in questa tecnica, meglio usare un obiettivo a focale fissa, possibilmente provvisto della ghiera per il controllo dell’apertura. Attenzione soprattutto a non rovinare la lente posteriore (che ora si troverà in posizione frontale) e i contatti sul retro dell’obiettivo.

Un’alternativa più sicura è quella di comprare un anello d’inversione. Si tratta di un semplice anello di metallo che va avvitato al corpo macchina, su cui a sua volta avvitare l’obiettivo rovesciato. In questo modo non dovremo tenere l’obiettivo in mano ma comunque la tecnica rimarrà abbastanza pericolosa per l’obiettivo, in quanto la parte che solitamente risulterebbe protetta all’interno del corpo macchina, con i contatti e la lente posteriore, rischierà di prendere colpi e accumulare sporco.

Infine, per aumentare al massimo l’ingrandimento, è possibile montare l’obiettivo invertito di fronte ad un altro obiettivo. In questo modo avremo un obiettivo montato sulla macchina e un secondo obiettivo montato sul precedente. Per fare ciò sarà necessario usare un anello d’inversione e un anello che in inglese viene detto step up, per permettere la connessione tra i due obiettivi. A questo indirizzo, trovate un tutorial su come attuare questa soluzione.

La qualità delle foto ottenute invertendo un obiettivo dipende dalla qualità dell’obiettivo stesso, in quanto non frapponiamo nulla tra l’obiettivo e il soggetto o tra l’obiettivo è di corpo macchina. Quindi, usando un buon obiettivo a focale fissa, otterremo probabilmente foto molto nitide. Personalmente però questa tecnica non mi attrae molto, soprattutto per la perdita degli automatismi e in secondo luogo per la pericolosità. Su Flickr trovare un gruppo dedicato unicamente alle foto scattate con l’obiettivo invertito: Macro Inverted Lens.

Cosa manca?

Queste sono le tecniche che conosco per approcciarsi la fotografia macro con un occhio al portafogli. Non so però se ne ho dimenticata qualcuna: conoscete altre soluzioni economiche per la fotografia macro? Quelle che ho descritto vi sono chiare? Fatemelo sapere inserendo un commento.

Condividi:

Scarica 
gratis

“50+ consigli per fotografare meglio”

Suggerimenti pratici, esempi e piccoli trucchi per affrontare al meglio tutte le più comuni situazioni di scatto!

Non perderti il nostro manuale gratuito

con suggerimenti, esempi e piccoli segreti tecnici per affrontare tutte le più comuni situazioni di scatto