Avrai forse notato che in questo periodo primaverile si moltiplicano le iniziative delle associazioni ambientaliste per l’osservazione degli uccelli selvatici, impegnati nelle migrazioni.
Il nostro paese è infatti un ponte naturale per gli spostamenti tra il continente africano e quello europeo: alcune specie nidificano in Italia mentre altre la attraversano soltanto, dirette più a nord.
Le giornate di osservazione dei flussi migratori sono spesso organizzate dalle riserve naturalistiche nelle regioni e nei luoghi più interessati al fenomeno.
In genere sono anche ottime occasioni fotografiche. Ti consiglio di fare presto questa bella esperienza, grazie alla quale puoi imparare molto su come fotografare gli uccelli in volo.
Tutto quello che ti serve per fotografare l’avifauna in movimento è un teleobiettivo: potrebbe essere sufficiente un medio tele, a partire dai 300 mm (se i soggetti volano non troppo in alto e non troppo distante da te), ma più aumenta la focale meglio è.
Ma quali sono le difficoltà principali della fotografia di uccelli in volo?
La prima, abbastanza scontata, è dovuta al fatto che spesso si fotografa in situazioni di difficile gestione della fonte luminosa solare, come nel caso dei controluce.
Molti sono anche i problemi compositivi, spesso favoriti dal fatto che si tratta di istantanee, che poco tempo lasciano a una cura studiata della scena.
In questo articolo voglio proporti 10 foto d’ispirazione per la fotografia di uccelli in volo che ci daranno lo spunto per capire quali sono le difficoltà maggiori e come affrontarle.
1. Tutto perfettamente a fuoco
Se stai fotografando un gruppo numeroso di uccelli o un soggetto con una grande apertura alare è facile perdere il fuoco su alcune aree. Per evitare il problema imposta aperture del diaframma con valori intorno a f/7 o f/8.
Se la giornata è buia e hai bisogno di più luce per potere aumentare la velocità di scatto, usare valori di apertura del diaframma come questi che ti ho suggerito può rappresentare un problema. Se scatti in manuale, a questi valori potrebbero, infatti, corrispondere tempi troppo lenti e foto conseguentemente mosse.
In questo caso procedi aumentando il valore ISO. Se questi concetti ti sono ancora sconosciuti leggi qualcosa sul triangolo dell’esposizione.
2. Non mutilare i pennuti! (nel fotogramma…)
Cerca di non tagliare le zampe, le ali o la testa degli uccelli. La foto qui sopra offre una bella gestione della luce e una posa del soggetto interessante, che riempie il frame movimentandolo nel modo giusto. Questa immagine ha un solo grande errore: la punta di un’ala è stata tagliata. Che barbarie!
Il problema è che questa è una difficoltà tipica in questo tipo di fotografia, perché spesso, come anticipato nel’introduzione, non hai il tempo di comporre a dovere: i soggetti sono in movimento, volano veloci sopra di te e magari fanno solo un passaggio, non dandoti ulteriori occasioni per rifarti dell’errore commesso.
Esiste una soluzione? Dovresti, per esempio, resistere alla tentazione di zoomare troppo sul soggetto. Così facendo darai aria alla fotografia sui bordi e ti riserverai la possibilità di operare crop compositivi più tardi, in post produzione.
3. Includere lo sfondo
In alcuni casi includere uno sfondo particolarmente suggestivo, oppure utile per testimoniare il tipo di ambiente, può fare la differenza tra una foto banale e una d’impatto. Si parla in questi casi di foto ambientata.
Per ottenerla basta non aprire troppo il diaframma, lasciando che si mantenga una buona profondità di campo in grado di includere alberi, prati, saline o qualunque altro elemento caratterizzi il paesaggio. Prova a usare valori non inferiori a f/7.
L’opposto di questa situazione è invece…
4. Escludere lo sfondo
Se l’ambiente in cui si trova il soggetto non è particolarmente stimolante da un punto di vista visivo e non presenta nemmeno interesse naturalistico, puoi optare per gli sfondi sfocati. Essi permettono di fare risaltare meglio i pennuti, isolandoli completamente su scenari in genere colorati, per la presenza della vegetazione. Scatta in modalità priorità dei diaframmi (modo di scatto A), con valori come f/4 o f/5.6.
5. Silhoutte
Spesso frutto di scarsa esperienza nella corretta gestione dell’esposizione, l’effetto silhouette è in altri casi appositamente ricercato a scopo creativo. Non risulta banale o noioso, per esempio, quando esalta sagome e forme interessanti in soggetti dal profilo particolarmente riconoscibile.
La foto qui sopra ne fa un uso magistrale. Il tramonto fa da sfondo a un paesaggio minimal, con ottima distribuzione dei soggetti nella scena (in questo caso era anche suggestiva la scena di per sè).
Puoi ottenere le silhouette in diversi modi, per esempio includendo il disco del Sole (l’esposimetro sottoespone automaticamente). In alternativa, se hai a disposizione uno sfondo luminoso, devi semplicemente misurare l’esposizione sullo sfondo e non sul soggetto.
6. Usa AI Servo
AI Servo altro non è se non la modalità di messa a fuoco continua sul soggetto (su Nikon si chiama AF-C). Se stai fotografando qualunque tipo di animale in movimento, è uno strumento prezioso perché “comanda” alla macchina di mantenere il soggetto sempre a fuoco mentre tu lo segui in tutti i suoi movimenti, guardandolo attraverso l’obiettivo e tenendo premuto a metà corsa il pulsante di scatto.
AI Servo è ottimo se i soggetti sono in movimento laterale o parallelo al piano focale. Può invece fallire se il soggetto si sta avvicinando o allontanando da te (succede raramente, per mia esperienza).
Ti consiglio anche di disattivare lo stabilizzatore se usi la messa a fuoco continua. Questo perché, se la fotocamera deve anche stabilizzare, perde qualche millisecondo in più per mettere a fuoco correttamente in modalità continua.
7. Tra cielo e terra
Siamo qui nel campo non tanto dell’accorgimento tecnico, quanto piuttosto della scelta compositiva. Alcune volte, per ottenere una bella fotografia di uccelli in volo, non devi cercare a tutti i costi il primo piano, zoomando a più non posso: per superare i nostri confini i volatili non necessitano di documenti con foto formato tessera!
Guarda, per esempio, la bellezza della foto qui sopra nella quale il fotografo ha potuto approfittare di un ambiente particolarmente affascinante, fotografato nella sua interezza e soltanto attraversato da un volo d’uccelli.
Ecco, se non hai un teleobiettivo, questo tipo di inquadrature grandangolari sono una possibile soluzione al problema che ti permette di fotografare comunque una migrazione.
8. Cerca l’azione
Battibecchi, veri e propri combattimenti, rituali di corteggiamento e scene di caccia. Se riesci a fotografare istanti come questi puoi dirti fortunato, sia per avervi assistito sia per avere saputo gestire una situazione di scatto così complicata.
Qui i soggetti sono in movimento veloce nel cielo ed è imperativo usare tempi brevissimi (attorno al 1/1000 secondo) per bloccare l’azione trasformandola in pose plastiche e, a volte, curiose. Se è necessario aumentare il valore ISO prova con ISO 400 o più alto.
9. Usa lo scatto continuo o lo scatto continuo ad alta velocità
Se cerchi l’azione come nel punto precedente, lo scatto continuo è quasi d’obbligo. Ti sconsiglio di fotografare gli uccelli in volo, per tutto il tempo, con la raffica veloce perché consumeresti la batteria molto in fretta. Piuttosto, seleziona la raffica solo quando devi riprendere scene particolarmente animate. In altre parole quando non ne potresti proprio fare a meno.
Pensare che il ricorso a questo metodo di scatto sia da principianti, perché sfrutta il fattore fortuna, è, a sua volta, da principianti. Infatti nella fotografia d’azione non esistono molte alternative. Per rendertene conto corri il rischio e prova a fotografare scene del genere con la modalità one shot.
10. Inizia con soggetti confidenti
Se ti stai dedicando per la prima volta alla fotografia di uccelli in volo ti anticipo che non sarà facile avvicinare i soggetti, anticiparne i comportamenti e sapere gestire velocemente tutte le impostazioni della reflex. Allora facciamo così: prima di recarti nelle oasi o negli ambienti più wild prova a fotografare l’avifauna più confidente.
Puoi recarti nei parchi e fotografare le anatre o esercitarti addirittura sui piccioni. Fatta questa esperienza sarai pronto per situazioni più complesse.
Ricordati che, in ogni caso, non devi mai e poi mai attirare gli uccelli offrendo del cibo: la fotografia naturalistica richiede un comportamento responsabile.
Conclusione
Fotografare gli uccelli in volo, insomma, non è uno scherzetto ma se segui questi piccoli accorgimenti nemmeno un’impresa. Come sempre in fotografia il successo dipende dall’esercizio e dalla tua disponibilità a essere paziente prima e creativo poi.
Concludo l’articolo con un consiglio bonus: il fatto che sia scritto in calce non significa affatto che sia meno importante, tutt’altro…
L’undicesimo comandamento è:
Conosci chi fotografi
Gli uccelli sono abitudinari: dobbiamo riuscire a sfruttare questa loro caratteristica per sapere in anticipo dove si troveranno e in quale periodo dell’anno, in quali attività saranno impegnati, quale tipo di mosse aspettarci. Ti faccio un esempio.
Vicino casa mia c’è un uliveto nel quale osservo spesso un gheppio in atteggiamento predatorio. Dopo lunghi appostamenti e dopo avere letto a riguardo ho imparato che quando resta immobile, in aria, scrutando per terra, sta per cacciare (si chiama “spirito santo”, perché mantiene una posizione a crocifisso). Posso quindi fotografarlo essendo pronta al momento giusto.
Per ottenere questa preparazione devi cercare di documentarti. Procurati quindi una guida per il riconoscimento degli uccelli o un manuale in cui siano indicate le abitudini delle specie.
Se hai già potuto fotografare gli uccelli in volo o se sei ai tuoi primi tentativi condividi pure la tua esperienza con gli altri lettori scrivendoci nei commenti.