Vincere la paura di fotografare gli estranei: i ritratti di Federica, lettrice di FotoComeFare

Vincere la paura di fotografare gli estranei: i ritratti di Federica, lettrice di FotoComeFare

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Nota di Alberto. Poco dopo aver aperto il forum, nella sezione di critica delle foto, una ragazza condivide un ritratto di strada, molto bello. Mi ricorda un progetto che aveva fatto il giro della rete qualche tempo fa.

Quando scopro che anche il suo era un progetto, le chiedo se vuole descrivercelo con un post. Mi sembra infatti di grande esempio per qualsiasi fotografo (e scoprirai perché leggendo).

Ecco qui il suo post. La ritrattistica di strada è un’ottima introduzione alla street photography, come viene spiegato in dettaglio nel doppio ebook “I fondamenti della street photography”.

Se ti interessa l’argomento ti consiglio anche la nostra guida con tutto quello che c’è da sapere sulla fotografia di strada, dalle tecniche all’attrezzatura.

Prima di parlarvi del progetto ‘8 Marzo’ è giusto presentarmi: sono Federica, 24 anni, vivo a Bergamo e dal 2010 studio fotografia. In questi anni mi sono dedicata soprattutto allo still-life e alla food photography, ma ultimamente mi sto dedicando al ritratto. Il progetto ‘8 Marzo’ si collega proprio a questo mio ultimo interesse.

‘8 Marzo’ è basato su un’idea all’apparenza semplice, ma impegnativa nella realizzazione, soprattutto se ci si trova in un paese straniero, di cui non si conosce bene la lingua e la cultura. L’idea generale è di fermare per strada gente sconosciuta e chiedere il permesso di far loro un ritratto.

Ma partiamo dall’inizio: a gennaio io e il mio ragazzo ci siamo trasferiti per motivi di lavoro a Oxford, in Inghilterra, e lì siamo rimasti per 3 mesi. In questo periodo ho cercato di assorbire il più possibile il mood e le ispirazioni locali per poi scattare, e ho trovato nelle persone i soggetti più adatti a questo scopo. Mi spiego con un esempio: in UK, anche a gennaio, la gente esce come se fosse primavera, fregandosene del freddo, della pioggia e del vento. Sono un po’ matti questi inglesi, ma, fotograficamente parlando, sono molto interessanti.

In questo arco di tempo, mi sono ritrovata spesso a passeggiare sola, con la mia macchina fotografica, per le strade del centro e ovunque vedevo donne serene, spensierate, con un’ insolita cura nello stile e nell’abbigliamento e sempre con qualche dettaglio british.

Non potevo lasciarmi sfuggire l’opportunità di fare loro un ritratto. Volevo portarmi a casa un po’ del loro umore, del loro quotidiano modo di essere e della loro individualità.

Così ho iniziato, ho notato questa ragazza con i capelli rosso fuoco, e mi sono lanciata! Eccola!

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Lei è Emily, che dopo l’iniziale stupore si è dimostrata molto disponibile.

Forte dell’incontro con Emily, ho continuato, arrivando a contattare 26 ragazze in tutto. Di queste, 20 hanno accettato di farsi fotografare. Direi una buona media.

Per tutta la durata del progetto, non ho incontrato particolari problemi a proporre a queste ragazze di collaborare con me. O meglio, non potevo prendermi molto tempo per riflettere: quando le intravedevo, avevo pochi secondi per immaginarmi la foto finale e, se l’idea mi convinceva, questo mi dava la spinta per tentare.

Ecco Miranda

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Preoccupata di essere senza trucco, ma, secondo me, perfetta così!

Ho voluto infatti creare un insieme eterogeneo di ragazze, in cui trovassero spazio quelle truccate e quelle struccate, le tinte e le naturali, le semplici e le vamp e così via. Mi interessava ottenere una serie di ritratti rappresentativi delle giovani donne inglesi.

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La scelta dell’inquadratura frontale mi è stata chiara fin dall’inizio per diversi motivi: per le ragazze è stata la posizione più naturale da assumere, non le ha messe a disagio e mi ha inoltre permesso di mantenere una certa uniformità nella sequenza degli scatti.

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Ho voluto sempre chiedere loro il nome perché, nei loro panni, mi sarebbe piaciuto che il fotografo sapesse almeno come mi chiamavo. Mi è sembrato un piccolo gesto di riguardo nei loro confronti.

L’intero progetto è stato eseguito con la mia Nikon D90 abbinata al 50mm, quasi sempre impostato su un’apertura di diaframma di 2.2. Volevo infatti ottenere scatti sempre luminosi e limpidi. Certamente, la scelta di scattare per la maggior parte durante giornate nuvolose, mi ha aiutato ad ottenere ritratti caratterizzati da una bella luce diffusa.

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E ora veniamo al titolo del progetto. ‘8 Marzo’: il giorno della festa della donna è la data in cui ho iniziato a pubblicare i ritratti sulla mia pagina Facebook, uno al giorno, per 20 giorni.

A progetto finito, posso dirmi soddisfatta, non solo dal punto di vista fotografico, ma anche personale, per aver avuto il coraggio di lanciarmi in questa piccola avventura e per tutti questi incontri!

Se volete vedere tutti i 20 ritratti, ecco il link alla gallery su facebook: http://goo.gl/PLRmL

Per seguirmi negli altri progetti:

Pagina Facebook: https://www.facebook.com/FedericaTanaPhotographer

Galleria Flickr: http://www.flickr.com/photos/fedillar/

Federica Tana

Questo progetto è un ottimo esempio di ritrattistica di strada. Puoi sfruttarla come introduzione alla street photography, come viene spiegato in dettaglio nel doppio ebook “I fondamenti della street photography” (La ritrattistica di strada è un’ottima introduzione alla street photography, come viene spiegato in dettaglio nel doppio ebook I fondamenti della street photography, clicca qui per averlo).

Hai anche tu un progetto o un reportage da condividere? Vai alla pagina dei contatti ed inviami la tua proposta, sarò ben lieto di considerarla.

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