Come nasce una foto #17: Quando meno è meglio, paesaggio innevato minimale

Come nasce una foto #17: Quando meno è meglio, paesaggio innevato minimale

come fare una foto di un paesaggio innevato

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Sto guidando durante un lungo trasferimento da Succiso al Rifugio Monte Orsaro davanti al Monte Cusna, dopo una giornata di lavoro in montagna devo raggiungere la prossima meta, le strade sono sommerse di neve e la strada è ancora lunga.

All’imbrunire, lungo una brutta curva mi compare questa splendida quercia isolata in un campo completamente innevato.

Lo sguardo, anche mentre guido, è sempre pericolosamente ( per la guida ovviamente!) in moto. Ho appena sorpassato la Pietra di Bismantova dove mi sono già fermato a fotografare, sono indeciso se fare un altro stop, sta scurendo e la strada è ancora lunga, le strade coperte di neve mi preoccupano un po’.

Mentre penso, sorpasso il punto buono ma dopo duecento metri sono pentito, l’inquadratura è molto bella. Inversione immediata, torno indietro e mollo la macchina non proprio ben parcheggiata nell’unico punto utile: per fare in fretta non prendo il cavalletto e mi precipito verso quello che ho individuato come il punto di ripresa migliore.

L’inquadratura non mi soddisfa, devo alzarmi: non mi resta che salire sui cumuli di neve lasciata dallo spazzaneve a bordo strada. Ovviamente non indosso scarponi ma non si può fare diversamente: con la neve oltre il ginocchio e le scarpe piene raggiungo una posizione migliore, scatto al volo a mano libera con un tempo veramente al limite…giusto in tempo per sentire il clacson di un enorme trattore con relativo autista imbufalito al comando di una lunga fila di auto: non riescono a passare a causa del mio parcheggio “sportivo” e non credo siano molto solidali con le mie esigenze artistiche! Mi scuso e fuggo preoccupato perché non sono certo di avere uno scatto buono.

Risultato: quattro dei cinque scatti eseguiti  sono decisamente mossi, con queste impostazioni era difficile fare di meglio, a cose fatte sono pentito di non aver alzato il valore iso ed essermi fidato troppo della mia mano!

dati scatto

Un ritaglio al 100% del primo file: ad una veloce analisi sullo schermo della macchina sembra a posto (mai fidarsi!), aperto sul computer ecco la dura realtà…

mosso

 

Anche l’immagine scelta se osservata al 100% non è per nulla nitida anche se migliore delle altre.Mi ha salvato un piccolo trucco che uso sempre in situazioni di emergenza: quando il tempo di esposizione è al limite provo a scattare con la “raffica” impostata, solitamente  i primi due o tre scatti sono imperfetti ma ho buone probabilità di salvare il terzo/quarto. Non chiedermi il motivo, è solo frutto di una mia esperienza sul campo!

Ecco la comparazione prima e dopo gli aggiustamenti di nitidezza e colore del terzo scatto, l’unico appena salvabile.

nitidezza-saturazione prima e dopo

Ma per fortuna la perfezione tecnica non è l’unico requisito di un’immagine. In questo caso, più importante è  restituire la sensazione di semplice bellezza di questa chioma dai colori pastello spersa nella neve.

Gli interventi dal punto di vista della postproduzione riguardano soprattutto l’aggiustamento della dominante bluastra e un po’ di nitidezza da aggiungere in modo localizzato.

Elimino “quasi” tutta la dominante blu per non togliere completamente l’atmosfera fredda della scena; questi sono i valori  impostati per bilanciamento del bianco,saturazione (abbassata!) e aggiustamento selettivo dei singoli canali di colore:

bilanciamento bianco

saturazione

 

colori

 

E questa è la comparazione prima/dopo gli interventi

prima-dopo

Credo che in ogni immagine di paesaggio l’efficacia sia spesso inversamente proporzionale agli elementi inseriti: meno cose ci sono e più forte è la composizione. In questo caso siamo veramente ai minimi termini!

Sono indeciso, quando guardo questa immagine, se reinquadrare lo scatto tagliando via le due chiome che spunatano a destra: alla fine credo che aiutino ad equilibrare  la composizione e permettano di lasciare molto spazio intorno al soggetto principale, rafforzando il suo “abbandono” in mezzo alla neve. Il vero soggetto non è l’albero in sè  ma lo “spazio” innevato e la sensazione di pace ed eleganza della scena.

…non sei d’accordo? Dimmi come vedresti questo scatto!

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