Ci siamo lasciati con una immagine del Marocco, ci ritroviamo con un’alba su Essaouira, sede dei corsi di fotografia di viaggio di Phototrek, da cui siamo appena tornati dopo giorni di intensissimi reportage ( e a Ottobre si riparte!).
La cosa più particolare di questa immagine è il luogo da cui scatto: sono a trecento metri dalla costa su uno scoglio sul quale sono giunto…camminando. Sull’Oceano le maree sono molto forti e alcune volte all’anno si verificano situazioni particolari.
Siamo a fotografare l’alba con i partecipanti al corso e notiamo che molti pescatori del luogo, prima che faccia giorno, si incamminano…verso il mare aperto! Sono tre anni che li osservo durante i miei viaggi, desidero da tempo provare a seguirli per raggiungere una fortificazione abbandonata sullo scoglio più lontano: non si può andare in barca per lo scarso fondale e le fortissime correnti, a piedi ci si arriva solo con situazioni particolari di marea.
Immediatamente ripenso all’opportunità di cogliere la città dall’esterno e visualizzo l’immagine includendo il primo piano degli scogli affioranti. Andrea, che è con me, mi guarda e in un attimo decidiamo di provare: il giorno dopo torniamo con pantaloni corti, attrezzatura ridotta al minimo e ben protetta in borse stagne, scarpe “bagnabili” e molta titubanza.
Da tre giorni le onde sono molto violente e l’idea di trovarsi bloccati su uno degli scogli che vogliamo raggiungere non è delle più rosee. Così, prima di saltare oltre il muro della piazza, cerchiamo di rassicurarci chiedendo informazioni ad un pescatore… che non parla altro che l’arabo: a gesti ci fa capire che abbiamo circa un’ora di tempo per andare e tornare al sicuro.
Individuiamo l’uomo più lontano da riva e lo teniamo come punto di riferimento: finchè lui sarà laggiù possiamo stare tranquilli. Andrea si ferma a metà strada per fotografare un uomo a caccia di polpi (e fa bene: ecco il risultato). Io ho in mente la fortificazione abbandonata sull’isoletta più esterna, non sono proprio tranquillo ma vedo almeno altri due pescatori in quella zona, così mi avventuro.
Appena prima di arrivare mi fermo per guardare la città proprio mentre l’alba colora il cielo: macchina al volo sul cavalletto e mi accingo a scattare.
La foto soffre di poca nitidezza a causa dell’umido incredibile in cui siamo immersi, non si riesce ad eliminare la patina dalla lente frontale dell’obiettivo neppure per un attimo: accantono il problema sperando di poter correggere tutto nel flusso di lavoro in Lightroom.
Ancora una volta la mia vecchia 5d con il 12-24 mi viene in aiuto, ho lasciato la 1Ds con il tele montato per scattare ai pescatori in lontananza. L’emozione di osservare Essaouira con le sue mura da quel punto di vista privilegiato mi ripaga della sveglia alle 5 e della camminata dentro l’acqua.
Sono anni che aspetto le condizioni giuste per questa “passeggiata” e finalmente il momento è arrivato! L’attesa, la passione…i piedi sono sempre i migliori amici del fotografo.
Per ottenere buone immagini di paesaggio è fondamentale “pensare diverso”, non accontentarsi del primo punto di vista possibile ma “lavorare” intorno al soggetto. Un ottimo metodo è quello di mettere le spalle alla direzione di scatto e osservare i possibili punti di ripresa disponibili: spesso scoprirai molte soluzioni, non tutte comode.
Ora entra in gioco la voglia di raggiungere lo scopo e mettersi nelle migliori condizioni possibili: spesso vuol dire camminare, trasportare il peso dell’attrezzatura, tutto magari al buio per aspettare l’ora migliore. Solo la passione ti convince, non c’è nulla di più importante da imparare in fotografia. Come in qualsiasi altro argomento.
Se non hai mai provato l’emozione di alzarti prima del giorno per scattare la tua foto migliore…è ora di cominciare!
Parliamo di post-produzione
Ecco come si presenta l’immagine a zero:
…e dopo l’aggiustamento della curva
la forma anomala della curva (non è la classica curva “ad esse”)
Poi affronto la nitidezza della zona centrale, la più sofferente per umido e riflessi:prima …
…e dopo l’intervento con lo strumento “correggi” ed il pennello localizzato (lavorando su esposizione e nitidezza).
Qui è dopo l’intervento sui canali di colore blu, arancio e giallo
Nitidezza, applico un filtro degradante sul cielo e tolgo un po’ di saturazione, ecco la fine!