Come fotografi sviluppiamo spesso un sacro timore dei tempi di esposizione lunghi. Quando per ottenere la giusta esposizione sarebbe necessario un tempo superiore ad 1/60, al massimo 1/30 di secondo, non avendo a disposizione un flash in molte occasioni rinunciamo a scattare.
Talvolta accade perché non abbiamo con noi o non possiamo usare un treppiede e quindi le foto verrebbero mosse a causa delle vibrazioni impresse alla fotocamera dalla mano. Altre volte perché sarebbe impossibile congelare l’azione di soggetti in movimento (come nella fotografia sportiva).
Ciò che non è ovvio per molti è che i tempi di esposizione lunghi (o lenti, che dir si voglia) forniscono anche utili strumenti creativi. In questo articolo vediamo come tempi di esposizione lunghi possono aiutarti a creare effetti creativi nei tuoi scatti.
Di cosa stiamo parlando?
Avevo già accennato a questo argomento nell’articolo sullo zooming. Questa tecnica consiste nell’usare un tempo di esposizione lungo e zoomare mentre si preme il pulsante di scatto. Si ottengono così scatti dal forte dinamismo, anche fotografando soggetti immobili.
Analogamente, puoi ottenere interessanti effetti speciali muovendo la fotocamera mentre scatti. Sì, hai capito bene, proprio il contrario di ciò che si cerca di evitare quando si fotografa a mano libera.
Gli effetti che si possono ottenere sono molteplici. Si va da composizioni astratte di colori, a immagini dall’aspetto etereo, all’aggiunta di una sensazione di movimento. Ecco qualche esempio:
Come impostare la fotocamera
Ovviamente, l’impostazione più importante è il tempo di esposizione. Per avere un effetto apprezzabile devi usare tempi non più veloci di 1/2s. Ti troverai più probabilmente a salire verso il secondo o più.
Per poter controllare il tempo di esposizione, dovrai usare il modo di scatto a priorità di tempi o il modo manuale. Nel primo caso l’apertura sarà selezionata automaticamente dalla fotocamera, nel secondo dovrai impostarla tu.
L’ISO va impostata al minimo valore permesso dalla fotocamera. In questo modo, se usi il modo manuale, dovrai determinare solo l’apertura. Ovviamente impostala in maniera da avere un’esposizione corretta, secondo il triangolo dell’esposizione.
Un tempo di esposizione lungo comporta l’acquisizione di una elevata quantità di luce, quindi serve un’apertura di ampiezza ridotta. Probabilmente dovrai usare i valori più spinti, come f/16, f/22 o oltre.
Ciò comporta l’aumento della profondità di campo, ma molte volte non sarà un problema, visto che la foto risulterà mossa e i dettagli quindi confusi.
Attenzione alla sovraesposizione
Il rischio maggiore di questa tecnica consiste nell’ottenere foto troppo sovraesposte, foto in cui gran parte dell’immagine risulta totalmente bianca. Ciò è dovuto ovviamente al tempo di esposizione lungo.
Per evitare questo problema, meglio scegliere soggetti poco illuminati. Vanno molto bene soggetti al coperto oppure, se ti trovi all’aperto, sfrutta le ore con poca luce e le zone ombreggiate.
Anche in questo caso, come nel caso dell’effetto seta, può tornare molto utile un filtro ND, che si avvita sul frontale dell’obiettivo e riduce la luce in ingresso. Con filtri ND che riducono la luce di diversi stop, è facile scattare con qualsiasi tempo di esposizione, indipendentemente dalla quantità di luce disponibile.
Sta tutto nel movimento
Una volta impostata la fotocamera, la procedura è molto semplice:
- inizia a muovere la fotocamera,
- premi il pulsante di scatto (sentirai l’otturatore aprirsi),
- attendi che l’otturatore si richiuda,
- smetti di muovere la fotocamera.
Il passo 3 ha senso solo quando il tempo di esposizione è maggiore o uguale a un secondo. Con tempi più corti non ti accorgerai dell’intervallo di tempo tra l’apertura e la chiusura dell’otturatore.
L’effetto che otterrai dipenderà sicuramente dal tempo di esposizione ma soprattutto dal tipo di movimento che farai fare alla fotocamera. Potrai:
- ruotare la fotocamera lungo un cerchio immaginario,
- muoverla in su e in giù,
- muoverla a destra e a sinistra,
- ruotare la fotocamera su se stessa, usando l’obiettivo come un perno immaginario.
Buoni risultati si ottengono ad esempio quando il movimento è molto rapido, come un tremore. Torna utile anche usare il prefocusing, per mettere a fuoco prima di cominciare il movimento ed evitare che la fotocamera non scatti in cerca di un punto da mettere a fuoco.
Come avrai immaginato, l’effetto che si ottiene è un po’ casuale. L’unico modo per imparare a gestire bene questa tecnica è sperimentare, per imparare a prevedere i risultati.
Quindi prova a variare tempo di esposizione, tipo di movimento, ampiezza del movimento e velocità. Tutte queste variabili concorreranno ai risultati più disparati.
Quali soggetti?
Alcuni soggetti si prestano meglio di altri a questo “giochino”. Sono da preferire i colori molto variegati, perché zone di colore diverso formano scie con il movimento.
Buoni soggetti facilmente reperibili sono:
- fiori,
- alberi in autunno, prima che le foglie siano cadute,
- luoghi affollati con persone vestite in maniera colorata,
- fonti di luce numerose (ad esempio una strada di città o un albero di Natale.
Ovviamente, tutti i soggetti con caratteristiche simili a questi sono altrettanto buoni.
Aumenta le occasioni per buone foto
Per quanto insolita, questa tecnica aumenta le possibilità fotografiche. Quando la luce è troppo poca o brutta, quando il soggetto è troppo chiassoso o banale, aggiungendo un po’ di moto potresti ottenere uno scatto interessante dove normalmente non ne avresti avuto nessuno.
Un autore che punta molto sull’uso creativo del tempo di esposizione è Bryan Peterson, che ha scritto un intero libro su questo argomento: Understanding Shutter Speed
Un’ultima curiosità. L’applicazione estrema di questa tecnica è detta “camera toss” ovvero “lancio della fotocamera”, puoi intuire di cosa si tratta. Trovi un intero gruppo su Flickr dedicato a questa pazzia: Camera toss Flickr group.