Quando ci troviamo a fare foto a persone, ci sono alcune semplici regole di composizione che possiamo applicare per evitare errori banali, che darebbero fastidio a chi osserva la foto.
Osservare queste regole significa anche aggiungere interesse ai nostri scatti, farli sembrare più “professionali”.
In questo articolo ti presento quelle che, secondo me, sono le più semplici e le più utili in un maggior numero di occasioni.
Sono consigli che possono essere applicati indifferentemente da chi possiede una reflex, una digitale compatta o una fotocamera bridge.
Vediamoli uno per uno.
1. Ricordati la regola dei terzi
La regola dei terzi è una regola molto semplice ma che per un principiante può comportare un grosso miglioramento nella composizione. Essa si applica a tutti i generi di foto, quindi non dobbiamo dimenticarcene quando fotografiamo un ritratto.
In particolare, come evidenziato in un altro articolo sui ritratti, nella maggior parte dei casi il punto di interesse principale saranno gli occhi, quindi facciamo in modo di allineare gli occhi ad uno dei punti di intersezione nella regola dei terzi.
2. Questione di punti di vista
Il tono del ritratto cambia molto in base al punto di vista del fotografo rispetto al soggetto inquadrato.
Inquadrando la persona dall’alto verso il basso o dal basso verso l’alto, potremo ottenere effetti indesiderati o mettere in evidenza caratteristiche fisiche che quest’ultima non vorrebbe sottolineare, come una fronte ampia o un naso pronunciato.
Quindi, se un ritratto appena scattato non ci convince e non ne individuiamo il motivo, proviamo a fotografare da altri punti di vista e a confrontare i diversi risultati.
Il posizionamento più canonico della linea di vista del fotografo è esattamente perpendicolare al soggetto inquadrato. Sperimentando altri punti di vista possiamo aggiungere dinamismo o persino umorismo al ritratto.
3. Orientamento verticale
La maggior parte delle foto vengono scattate tenendo la macchina orizzontale, però i ritratti ottengono un aspetto più professionale quando la foto viene scattata tenendo la macchina in verticale.
Non per altro, in inglese l’orientamento verticale è chiamato portrait orientation, ovvero orientamento da ritratto.
Questo consiglio vale sia che si esegua un ritratto molto ravvicinato, in cui si inquadra solo il volto, che un ritratto a figura intera. Questo non vuol dire, comunque, che una foto di ritratto scattata con orientamento orizzontale non vada bene.
4. Spazio in cui guardare
In molti ritratti il soggetto inquadrato guarda dritto nell’obiettivo. Quando questo non accade, può essere un’ottima idea lasciare spazio libero nella direzione in cui va lo sguardo del soggetto.
Ciò vuol dire che, se il soggetto è di profilo e guarda verso destra, faremo in modo di lasciare dello spazio vuoto nell’inquadratura sulla destra.
Per i più arditi, “disobbedire” a questo consiglio può portare risultati curiosi e creativi, ma meno consueti.
5. Mutilare con criterio
Perdona il titolo truculento. Quello che voglio dire è che, quando alcune parti del corpo sono escluse dall’inquadratura, esse devono essere tagliate con attenzione.
In particolare, tre aspetti principali sono da tenere in considerazione:
- mai tagliare le dita delle mani o le punte dei piedi, meglio piuttosto escludere completamente mani o piedi;
- se gli arti vengono tagliati esattamente all’altezza delle giunture si creerà una sensazione di disturbo in chi osserva la foto, perciò meglio tagliare in posizione equidistante dalle giunture;
- se osservi molti scatti, nel campo della moda per esempio, ti accorgerai che una tecnica molto comune è tagliare la sommità della testa.
6. Riempire la cornice
Come nel caso della regola dei terzi, questo è un altro consiglio valido in molti ambiti della fotografia.
Per dare importanza alla persona ritratta, alla sua espressione, per coinvolgere maggiormente l’osservatore della foto, per ridurre il peso dello sfondo, è meglio cercare di riempire il più possibile la cornice, l’inquadratura.
In particolare, meglio non lasciare eccessivo spazio sopra la testa della persona ritratta (che va a braccetto con l’ultimo punto del consiglio precedente).
Conclusioni
Questo articolo non vuole essere ovviamente un trattato di composizione della fotografia ritrattistica. Credo però che i consigli che ho appena riportato possano servire ai fotografi con poca esperienza nei ritratti a fare un salto di consapevolezza nel modo di fotografarli.
Lo stesso vale per un altro articolo che ho scritto sulla ritrattistica, se non l’hai ancora letto dai un’occhiata a 5 semplici consigli per migliorare foto di ritratto deludenti.
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