Hai presente quelle foto dove tutto è completamente sfocato dietro al soggetto? In gergo fotografico viene chiamato bokeh, termine di origine giapponese per indicare, appunto, lo sfocato.
Ci sono delle leggi fisiche (e ottiche) che ti permettono di decidere quanto bokeh avere nelle tue foto.
In questo articolo ti spiegherò su quali parametri devi agire per ottenere l’effetto bokeh tutte le volte che vuoi. Non dovrai più procedere a caso, ma diventerai consapevole delle azioni necessarie per ottenerlo.
Attenzione però: ti servirà una macchina fotografica con obiettivo intercambiabile. Una mirrorless o una reflex, per intenderci.
Con una compatta o uno smartphone è molto difficile, per non dire impossibile, riuscire ad ottenere un buon bokeh. Ma di questo ti renderai conto da solo, dopo che avrai letto l’articolo fino alla fine.
A cosa serve il bokeh?
L’effetto bokeh ti permette di ottenere foto in un certo senso più attraenti, perchè:
- ti aiuta a isolare il soggetto a fuoco, concentrando l’attenzione su di esso (un esempio canonico sono i ritratti);
- ti permette di “nascondere” uno sfondo brutto, quando non è possibile cambiare prospettiva;
- conduce lo sguardo dell’osservatore “all’interno” della fotografia, soprattutto quando gli elementi più vicini all’osservatore sono sfocati (pensa, ad esempio, alla foto ravvicinata di una pagina su cui una penna sta scorrendo e in cui il testo già scritto è sfocato);
- può aggiungere un senso di mistero, un’atmosfera rarefatta alla fotografia;
- le fonti di luce, se sfocate, assumono la forma di cerchi, ovali oppure poligoni che creano uno sfondo sognante.
Questi non sono vantaggi da poco, sarai d’accordo. Lo sfocato porta un salto di qualità nelle tue foto. Allora vediamo
I fattori che influiscono sul bokeh
L’effetto bokeh si manifesta in presenza di una profondità di campo molto ridotta. Su FotoComeFare ti ho parlato della profondità di campo nell’articolo riguardante l’apertura del diaframma.
Esistono leggi fisiche che permettono di calcolare la profondità di campo in base a diversi parametri.
Per ora ti basta sapere che i fattori che contribuiscono a ridurre la profondità di campo sono quattro:
- apertura di diaframma ampia,
- lunghezza focale elevata,
- distanza del punto di messa a fuoco dalla fotocamera ravvicinata,
- distanza del soggetto dallo sfondo ampia.
Questi fattori ovviamente interagiscono tra loro. Ci arriverai da solo dopo che ti avrò spiegato, come si comporta ogni singolo fattore.
Apertura di diaframma e bokeh
Come ti ho spiegato sopra, per ottenere un buon effetto bokeh è necessaria un’apertura di diaframma molto ampia, diciamo almeno da f/4 in giù.
La regola è: più basso è il valore di apertura di diaframma, minore sarà la profondità di campo, quindi più facile sarà ottenere un bell’effetto bokeh.
Fai attenzione però: con aperture di diaframma molto ampie, inferiori a f/2, può accadere che gran parte della foto risulti sfocata.
Per esempio, in un ritratto scattato a f/1.8 da posizione molto ravvicinata, si potrebbe avere un occhio a fuoco e l’altro no, a seconda dell’angolazione da cui si fotografa. Talvolta ti può servire. Altre invece fa perdere forza alla foto. Tienilo presente.
In questi casi stai attento a dove posizioni il punto di messa a fuoco. Vuoi evidenziare correttamente il soggetto della foto.
Come ti ho spiegato nell’articolo riguardante lunghezza focale e apertura, la massima apertura raggiungibile da un obiettivo zoom è pari a f/2.8.
Per scendere più in basso è necessario acquistare obiettivi a focale fissa. A parità di lunghezza focale, obiettivi con apertura maggiore sono solitamente più costosi.
Lunghezza focale e bokeh
Il secondo fattore che influenza la profondità di campo (e quindi l’effetto bokeh) è la lunghezza focale. Indicativamente, una lunghezza focale di almeno 70mm produrrà un buon effetto bokeh.
Al contrario, se utilizzi una lunghezza focale più corta (ad esempio 20mm), le tue foto appariranno tendenzialmente tutte a fuoco.
Questo perchè la lunghezza focale ridotta (sotto i 35mm) produce una profondità di campo molto estesa. Tradotto: se vuoi ottenere l’effetto bokeh, evita i grandangoli.
Questo spiega perchè i fotografi di ritratto preferiscono scattare con i teleobiettivi (dagli 85mm in su). Un obiettivo con queste lunghezze focali produce un effetto bokeh davvero straordinario, come nella foto qui sotto, scattata a
Chiariamo una cosa, per evitare confusione: quando parlo di lunghezza focale, mi riferisco sempre ad un obiettivo montato su sensore full frame.
Se la tua macchina fotografica monta un sensore di formato APS-C, per ottenere la lunghezza focale reale dovrai moltiplicare il valore dichiarato dal costruttore per il fattore di crop. Se non ti è chiaro come funziona, ti consiglio di leggere questo articolo.
Distanza dal punto di messa a fuoco e bokeh
Il terzo fattore che influenza l’effetto bokeh è la distanza dal soggetto dalla fotocamera.
Più il soggetto è distante da te, maggiore sarà la profondità di campo (quindi effetto bokeh meno evidente).
Sostanzialmente è come quando avvicini il tuo dito alla faccia. Quando lo avvicini, riesci a mettere a fuoco solo il dito. Quando lo allontani, riesci a mettere a fuoco sia il dito, sia l’ambiente circostante.
È una buona regola, quando vuoi scattare una foto con un singolo punto d’interesse (ad esempio un ritratto), cercare di posizionarti sempre il più vicino possibile a questo punto. Compatibilmente col tipo di foto che vuoi scattare, ovvio.
La distanza dal soggetto influisce parecchio sulla qualità dell’effetto bokeh. Se sei sufficientemente vicino, anche un’apertura di diaframma non eccessivamente ampia (ad esempio f/5.6) ti permetterà di ottenere l’effetto bokeh.
Man mano che ti allontani, invece, sarai costretto ad utilizzare valori di lunghezza focale sempre più alti e valori di apertura di diaframma sempre più bassi.
Distanza del soggetto dallo sfondo e bokeh
Questo quarto e ultimo fattore forse è il più intuitivo. Siccome parliamo di profondità di campo, tutto ciò che è alle spalle del soggetto risulterà tanto più sfocato quanto più è lontano dal soggetto stesso.
È per questo motivo che nelle foto di gruppo è molto difficile ottenere l’effetto bokeh. Le persone sono molto vicine tra loro (spesso anche allineate), quindi trovandosi vicine all’asse del soggetto (o del punto di messa a fuoco), appariranno tutte a fuoco.
Se devi scattare delle foto di ritratto all’aperto, evita di includere alberi vicini o muri alle spalle del soggetto. In questo modo otterrai un effetto bokeh molto più accentuato.
Compatte, smartphone e bokeh
Ottenere il bokeh con una macchina fotografica compatta o uno smartphone è difficile, quasi impossibile. Probabilmente ora capisci da solo il motivo.
Compatte e smartphone non danno la possibilità di variare la lunghezza focale dell’obiettivo. Hanno lo zoom, che però è solo un ingrandimento digitale dell’immagine (dal punto di vista ottico non cambia nulla).
Di conseguenza, se scatti con una compatta o uno smartphone avrai solo 3 fattori a disposizione su cui intervenire per ottenere l’effetto bokeh desiderato.
Gli smartphone di ultima generazione, quelli con più fotocamere, per ottenere l’effetto bokeh scattano diverse foto a differenti lunghezze focali, “fondendole” poi via software.
Il risultato finale è spesso poco credibile ed un occhio attento ci impiega un nanosecondo per accorgersi della differenza. Ma purtroppo sono limiti strutturali di questi mezzi. Vedremo cosa si inventeranno in futuro!
Per ora, se vuoi un buon bokeh, scegli una reflex o una mirrorless e obiettivi che raggiungono lunghezze focali elevate.
Come ottenere un bokeh migliore
È indispensabile conoscere quali sono le possibilità che la tua attrezzatura fotografica può offrirti, per essere sempre in grado di controllare lo sfocato senza andare per tentativi.
Tenendo presenti i fattori che ti ho appena descritto, puoi fare degli esercizi per migliorare il controllo dei vari parametri.
Se ti trovi a casa, puoi usare degli oggetti di piccole dimensioni.. Prendi ad esempio un soprammobile e sperimenta variando i quattro fattori:
- aumenta o riduci l’apertura,
- aumenta o riduci la lunghezza focale,
- avvicinati o allontanati dal soggetto,
- avvicina o allontana il soggetto dallo sfondo.
Cambia un solo fattore alla volta. Poi confronta lo sfocato nelle varie foto. Ottenere il bokeh che desidere diventerà per te una seconda natura.
Se ripeti lo stesso esercizio anche all’aperto, avrai più possibilità di muoverti e di sperimentare inquadrature differenti.
Infine, per giocare con la profondità di campo, ti consiglio di visitare questo sito: https://dofsimulator.net/en/.
È un vero e proprio simulatore di profondità di campo. Inserendo i vari parametri (apertura di diaframma, lunghezza focale, distanza dal soggetto), potrai scoprire immediatamente come varia la qualità dell’effetto bokeh. Appena sotto, in tempo reale, puoi anche vedere come aumenta e diminuisce la profondità di campo.
Il sito ti dà inoltre la possibilità di inserire la marca e il modello della tua fotocamera e obiettivi, in modo da avere una simulazione ancora più realistica.
Giocaci un po’ per vedere in tempo reale l’effetto bokeh prodotto. Poi, naturalmente, esci anche a fotografare. La qualità di uno scatto non è mai paragonabile a quella di nessun simulatore.
Gli obiettivi migliori per ottenere un bokeh eccezionale
In definitiva, per ottenere il miglior bokeh possibile, hai bisogno di una grande apertura di diaframma e di una lunghezza focale superiore a 70mm. La distanza dal soggetto la decidi tu, in base alla foto che vuoi ottenere.
Come ti ho spiegato sopra, sono decisamente da evitare i grandangoli. Per convenzione si definiscono grandangoli tutti gli obiettivi con lunghezza focale inferiore a 35mm.
Se vuoi il massimo, scegli obiettivi a focale fissa. Sul mercato non esistono zoom con apertura inferiore a 2.8. Ma se vuoi uno sfocato estremo, ti conviene spingerti fino a f/1.4 o f/1.2. Solo gli obiettivi a focale fissa te lo permettono.
Canon EF 135mm f/2
Per me che uso Canon, questo è l’obiettivo preferito in assoluto. Il limite di molti obiettivi è che, alla massima apertura, perdono un po’ di nitidezza. Il Canon EF 135mm f/2 è uno dei pochi obiettivi a non conoscere questo “effetto collaterale”.
Anche a tutta apertura mantiene un’eccezionale nitidezza sul soggetto. Chi compra quest’obiettivo, difficilmente poi lo rivende. Ragion per cui è molto difficile trovarlo sul mercato dell’usato.
Se il ritratto è il tuo genere fotografico preferito, ti consiglio di fare un piccolo sforzo economico per comprarlo.
- Ampia apertura f/2
- Messa a fuoco automatica rapida e silenziosa
- Rivestimenti Super Spectra
- Ottiche e struttura serie L
- Apertura circolare per effetti bokeh piacevolmente sfocati
Nikon AF-S 85mm f/1.8
La lunghezza focale di questo obiettivo non è eccessiva, “solo” 85mm. Il vantaggio è che avrai un obiettivo sicuramente più versatile del 135 che ho menzionato sopra, molto pratico anche se vuoi scattare foto all’interno.
Il Nikon AF-S 85mm f/1.8, inoltre, ha una distanza minima di messa a fuoco di soli 80mm. Questo ti permette di scattare in maniera più ravvicinata e, quindi, ottenere un bokeh ancora migliore.
Infine, se lo monti su una reflex con sensore APS-C, ottieni una lunghezza focale equivalente di 128mm.
Un altro grande pregio è un prezzo medio decisamente abbordabile, per un obiettivo con queste caratteristiche.
- Teleobiettivo medio formato FX con lunghezza focale di 85 mm (127,5 mm su una SLR Nikon in formato DX)
- Apertura rapida f/1.8: consente effetto bokeh meravigliosamente uniforme, foto nitide in condizioni di scarsa illuminazione e un'immagine nel mirino luminosa
- Eccellente prestazione ottica
- Compatibile con SLR digitali semplici che non sono dotate di un motore autofocus incorporato
- AF-S NIKKOR 85mm f/1.8G, tappo dell'obiettivo anteriore a scatto LC-67 da 67 mm, copriobiettivo posteriore LF-4, paraluce a baionetta HB-62, custodia morbida per obiettivo CL-1015
Sigma 135mm f/1.8 DG HSM Art
Se vuoi veramente il massimo e non badi a spese, il Sigma 135mm f/1.8 Art è probabilmente il top.
Il suo prezzo è importante (intorno ai 1000 euro), ma il connubio tra lunghezza focale e apertura di diaframma consente di ottenere profondità di campo ristrettissime (e un po’ difficili da gestire).
Anche a tutta apertura rimane nitidissimo e le aberrazioni cromatiche sono praticamente inesistenti.
Il Sigma 135mm f/1.8 Art è un obiettivo che offre il suo meglio su full frame e con sensori di ultima generazione (fino a 50 Mpx).
Altro pregio è il peso non eccessivo per un obiettivo con queste caratteristiche. Esiste la versione per Canon, Nikon e Sony.
- Fotografia rapida e agile con autofocus
- Apertura luminosa di F1.8
- Ideale per realizzare i ritratti con un effetto bokeh coinvolgente
- Obiettivo 135 mm