I superpoteri del fotografo del terzo millennio

I superpoteri del fotografo del terzo millennio

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Ho ricevuto un’email, pochi giorni fa, che, tra le altre cose, mi chiedeva qualche consiglio su come trasformare la propria passione per la fotografia in un lavoro.

Ho risposto a quella email e ho continuato a pensarci, perché è un problema molto comune.

Tantissimi fotografi ogni giorno si accorgono di essere diventati bravini e di trarre enorme piacere dallo stare dietro l’obiettivo. Quindi inevitabilmente si chiedono se potrebbero cambiare la loro vita facendo i fotografi professionisti.

Io non sono un fotografo professionista, però negli anni  i sono molto interessato al modo in cui i fotografi, al giorno d’oggi, riescono ad avere successo. Questo tema diventa ogni giorno più importante.

Infatti,  sicuramente oggi il mercato è più saturo che in passato. Inoltre, molti hanno a disposizione fotocamere di elevata qualità, che fanno foto, con l’esposizione corretta, colori e nitidezza molto buoni, tutto in automatico. Quindi, non basta possedere e saper usare una reflex per dichiararsi fotografi professionisti (e per fortuna direi).

In questo post, ti spiego ciò che secondo me un fotografo deve fare al giorno d’oggi per riuscire ad avere successo e quindi trasformare la sua passione in una professione.

Devi essere unico

È molto facile cadere nel tranello di fornire i servizi più disparati. D’altronde, se faccio tante cose avrò tanti clienti, no?

In realtà non è così. Come in molti altri contesti, se cerchi di fare molte cose disparate, non sarai eccellente in nessuna di esse.

All’inizio, quando ancora stai cercando la tua strada, sicuramente proverai diverse  cose: dal ritratto alla food photography, dal paesaggio alla fotografia architetturale. Ad un certo punto, però, dovrai decidere di restringere il tuo campo d’azione (almeno per quanto riguarda la tua fotografia professionale).

Ti puoi specializzare in molti modi:

  • in un genere fotografico,
  • in uno stile applicato ad un genere (stile di fotografia ma anche di post-produzione),
  • in una determinata zona geografica, di cui puoi diventare super esperto,
  • in un determinato approccio a un genere, ad esempio nella food photography con luce ambientale,
  • nel modo di lavorare, ad esempio puoi diventare bravo a fare ritratti in pochissimo tempo.

La cosa migliore, in generale, è specializzarsi in un genere e applicarci il proprio stile. Il tuo stile sei tu stesso, quindi solo le tue foto avranno quello stile.

Avere una specializzazione ha due principali effetti positivi. Primo, sei più riconoscibile, la gente sa cosa aspettarsi da te e sa che può cercarti per avere un certo tipo di foto, un certo tipo di look. Secondo, puoi alzare i prezzi. Nessuno potrà andare da un altro fotografo ed ottenere ciò che fai tu ad un prezzo inferiore.

Tutto ciò parte dal presupposto che non puoi pensare di concorrere sul prezzo. Altrimenti la tua professione diventa un gioco al ribasso in cui non ci sono vincitori, ci sono solo perdenti: tu svaluti il tuo lavoro e guadagni sempre di meno, il cliente non riceve mai il servizio alla qualità massima che si meriterebbe.

Non smettere mai di studiare

Siamo nell’era della conoscenza, chi non studia è perduto. Tutto si evolve così velocemente che devi mantenerti continuamente aggiornato. Devi trovare il tempo per farlo.

Alcune cose su cui tenerti aggiornato:

  • l’attrezzatura. Un fotografo che conosco ha quasi smesso di usare il flash ai matrimoni grazie all’acquisto di una Canon 5D Mark III, che ha eccellenti prestazioni ad ISO elevati,
  • sugli stili, su come si evolve l’estetica della fotografia nel tuo campo,
  • sui software, per il fotoritocco e l’organizzazione delle foto,
  • sulle tecnologie in generale, ad esempio il cloud storage e i tablet.

Inoltre, devi studiare gli altri artisti, passati e contemporanei. In particolare, ricordati di questi ultimi, troppo spesso ci fermiamo al passato e perdiamo il treno del presente.

Sii come Kali

Il fotografo non può fare solo il fotografo, non può solo scattare le foto. Invece, deve avere mille braccia, mille volti.

Prima di tutto, non puoi escludere la post-produzione. Essa non solo è necessaria se scatti in RAW, ma sapere cosa puoi fare in post cambia anche il modo in cui scatti. Inoltre, alcuni generi esigono interventi specifici, come gli interventi sulla pelle nei ritratti.

Passando alle cose meno intuitive, devi sapere qualcosa di business, d’altronde se fai il fotografo freelance sei un business. Esistono migliaia di libri che ti possono insegnare le buone pratiche dei freelance (e qui si torna al putno precedente: studia).

Devi avere qualche base di marketing, se non presenti adeguatamente i tuoi servizi, difficilmente i clienti ti sceglieranno. Nel caso del fotografo, ciò si interseca con le relazioni pubbliche che intrattieni direttamente con i singoli clienti.

Probabilmente, soprattutto all’inizio, ti servirà sapere qualcosa di contabilità. È molto facile trascurare questo aspetto, fin troppo noioso, perdere il filo delle spese e veleggiare verso il fallimento.

Infine, ebbene sì, devi sapere come stare sul web e sui social media. Devi saperlo fare assolutamente. Ma ci dedico una sezione successiva.

L’importanza delle relazioni

Non solo devi intrattenere relazioni positive e costruttive con i tuoi clienti, ma anche con altri fotografi e professionisti “paralleli”. Pensa ad esempio ai make up artist se fai ritratto, agli architetti se fotografi case, ai food stylist se fotografi cibo.

Relazioni opportunamente sviluppate ti possono portare maggiori guadagni. Ciò non vuol dire che devi conoscere persone solamente con gli euro in testa.

Avvicinati solo a persone verso cui hai un sincero interesse e con cui ti piacerebbe lavorare. Mantieni vive le frequentazioni con qualche aggiornamento di quando in quando. Avrai così sempre a disposizione un arsenale di possibili collaboratori o clienti.

Grazie a internet, oggi questo è ancora più facile, anche se l’incontro di persona rimane indispensabile.

Detto questo, però, attento a non cercare di tenere aperti mille canali solo perché un giorno potrebbero tornare utili. Non dare prestazioni gratuite a destra e a manca (a meno che non siano per beneficienza) solo per un misterioso, vagamente  possibile ritorno di visibilità. SI tratta comunque di un business, qualche ritorno economico deve esserci.

Se non sei sul web, non esisti

L’italia è nella preistoria per quanto riguarda il computer e internet. Come Paese abbiamo perso e stiamo perdendo occasioni d’oro per lavorare meglio, guadagnare di più, vivere meglio.

Come freelance, puoi evitare di compiere questo errore e abbracciare indipendentemente l’innovazione che arricchisce il resto del mondo sviluppato (e non). Devi assolutamente avere una presenza web di qualità.

Prima di tutto ciò significa avere un sito, con il tuo portfolio, un blog da aggiornare regolarmente e un design che non sembri realizzato da un ragazzino negli anni novanta. Su questo argomento trovi un post apposito: Quanto e perchè un blog serve ad un fotografo?.

In secondo luogo devi attivarti sui social media. Non serve usarli tutti. Scegli quello dove ci sono più potenziali clienti e crea comunicazione. Non usarlo per postare le tue foto e basta. Commentale, fai domande, racconta qualcosa. Su questo argomento sono stati scritti interi libri.

Scegli i tuoi clienti

Questo è un concetto difficile. Generalmente, pensiamo che ogni cliente sia un bene perché porta più guadagni. Generalmente, non consideriamo i costi nascosti di ciascun cliente.

Infatti, ci sono clienti disposti a pagare prezzi più elevati e ci sono clienti che invece vogliono tirare sul prezzo il più possibile e al contempo hanno mille esigenze che vengono fuori a lavoro praticamente concluso.

Alcuni clienti è meglio inquadrarli da subito e “licenziarli”.  Oppure, almeno è meglio evitare di continuare a lavorare con loro, dopo aver scoperto che ci danno troppi grattacapi. Perseverare è diabolico.

Un cliente problematico può fare lievitare enormemente il tempo necessario a realizzare i progetti da lui commissionati, riducendo o annullando i possibili guadagni.

You have to speak English

Un ulteriore catastrofico difetto italiano è la scarsissima conoscenza dell’inglese.

L’inglese ti permette di allargare la tua clientela al mercato mondiale, di conoscere ed eventualmente creare partnership con fotografi stranieri, di leggere libri bellissimi non tradotti, di formarti sui siti e sui podcast americani che sono in media molto migliori di quelli italiani.

Devi

imparare

l’inglese.

Conosci il microstock?

Se lavorare coi clienti è pesante e l’attività tradizionale non ti dà abbastanza guadagni, considera il microstock. Si tratta sostanzialmente di iscriversi a uno o più siti (agenzie) di microstock), caricarci le foto e lasciare che loro le vendano.

Ovviamente è più complesso di così e ho scritto un articolo apposito su questo argomento: Vendi le tue foto come vuoi, quando vuoi, in tutto il mondo: il microstock. Il concetto è che così puoi creare una rendita passiva e lavorare da casa, talvolta riutilizzando foto che hai già in archivio.

Inoltre, esiste sempre lo stock tradizionale, in cui un’agenzia si occupa di piazzare le tue foto. In questo caso, però devi essere già un fotografo relativamente affermato.

Vendere online

Ogni giorno che passa diventa più facile diventare venditori online. Ci sono molte cose che puoi vendere dal tuo sito:

  • le tue foto,
  • stampe delle tue foto,
  • sfondi per il desktop,
  • prodotti con le foto stampate sopra,
  • fotolibri.

Per fare ciò sono disponibili siti che fanno quasi tutto per te, devi solo caricare le foto e promuoverle.

Delegare è il segreto del potere

Dicevo che devi avere 1000 braccia. Spesso, però, ottieni risultati migliori se qualcuna di queste braccia appartiene a qualcun altro.

Prendiamo ad esempio la contabilità. Tenendo tu la tua contabilità, non crei valore aggiunto per i clienti in nessun modo, ti annoi, e probabilmente non fai un gran lavoro, visto che non è il tuo campo.

Se trovi qualcuno che la tenga per conto tuo, spendere dei soldi, ma libererai del tempo da usare per fare attività in cui guadagnare ben più di ciò che spendi. Ciò vale anche per altre attività, puoi addirittura delegare la post-produzione se si tratta di semplici ritocchi che non veicolano la tua visione artistica.

Insegna

Quando hai accumulato conoscenze che qualcuno vorrebbe imparare, insegnare può creare un ulteriore fonte di guadagno. Parlo ovviamente di tenere workshop e corsi.

Cerca magari di non organizzare l’ennesimo corso base, ce ne sono a bizzeffe. Insegna qualcosa di più avanzato e specifico (ad esempio su un genere o una tecnica). Così potrai anche imporre prezzi più elevati.

Crea rendite passive

La tua attività di insegnamento può essere trasformata in una rendita passiva con uno sforzo molto minore di quanto immagini. Grazie a internet ovviamente.

Al giorno d’oggi è veramente molto facile creare un ebook o un videocorso e distribuirlo autonomamente. Lo produci una volta e lo distribuisci per sempre con bassissimi costi di gestione.

Ma questo è tutto un altro discorso e merita approfondimenti ben più lunghi. Sappi intanto che è possibile. Se vuoi più informazioni, prova a scrivermi attraverso la pagina dei contatti.

Conclusione

Come vedi, il fotografo oggi è una figura molto complessa e forse deve fare più fatica che in passato.

Ciò è relativamente vero, ma si tratta di un bel prezzo da pagare per fare una professione della propria passione. Quindi, puoi smettere di ascoltare chi lamenta che non è più facile come una volta e investire il tuo tempo nel modo migliore per creare un business fotografico al passo con i tempi e soprattutto remunerativo.

L’hai già fatto, ci stai provando? Mi piacerebbe conoscere la tua storia o avere qualche dritta in più. Condividila con un commento qui sotto.

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