L’altro giorno ho ordinato delle stampe per conto di un amico. Quando sono arrivate, erano praticamente verdi e nere (nell’intenzione del mio amico dovevano essere in bianco e nero).
Il problema delle dominanti di colore si verifica più spesso di quanto puoi immaginare ed è dovuto ad un’errata calibrazione del monitor.
In questo articolo ti spiegherò come calibrare un monitor correttamente per ottenere foto con colori reali e senza alterazioni. Questi saranno gli argomenti trattati:
- perchè calibrare un monitor
- come calibrare un monitor
- quale calibratore professionale scegliere.
Perchè calibrare un monitor
Intanto ti racconto la fine della storia: il mio amico ha poi ristampato le foto dopo aver calibrato il suo monitor. A quel punto le sue stampe sono finalmente arrivate in bianco e nero perfetto.
Il processo di calibrazione del monitor assicura che i colori e la luminosità visualizzati sullo schermo siano il più possibile accurati e coerenti con il mondo reale.
Questo fattore non è secondario. Se fai post produzione usando un monitor con colori alterati, per esempio tendenti al rosso o al blu (le due dominanti principali), le correzioni che effettui sulla foto risulteranno falsate.
Ti faccio un esempio pratico. Hai un monitor non calibrato, i cui colori tendono al rosso. Nel momento in cui guardi la foto al computer, il bianco (che tu sai essere bianco) ti apparirà giallastro o arancione. Per cercare di “sbiancarlo”, agirai sui canali della saturazione o della tonalità.
Un po’ come accade nella regolazione del bilanciamento del bianco, il software correggerà l’eccesso di rosso aggiungendo del blu. Ad un certo punto tu otterrai visivamente un bianco, ma in realtà non sarà tale in senso assoluto, perchè sei partito da una situazione alterata. Nel momento in cui vai a stampare, ecco che ti apparirà la temutissima dominante di colore.
Questo succede perchè tutti i laboratori di stampa sono tarati su colori, toni e luminosità standardizzate, valide in termini assoluti. Se la foto che hai elaborato non è fedele allo standard, il risultato sarà alterato.
Per evitare questo problema, anche il tuo monitor deve essere regolato in base ai valori di riferimento standardizzati. Questa regolazione si chiama, appunto, calibrazione.
Come calibrare un monitor
Calibrare un monitor vuol dire quindi regolare i suoi colori e la sua luminosità in modo che corrispondano al vero. Per sapere cosa è “vero” hai bisogno di valori di riferimento assoluti e univoci.
Tali valori sono memorizzati in uno strumento di calibrazione. Comparando i valori predefiniti di un calibratore con quelli del tuo monitor, questi ultimi verranno regolati di conseguenza. A quel punto viene creato un profilo di calibrazione specifico per il tuo monitor.
Questo profilo viene quindi utilizzato dal sistema operativo per garantire che i colori siano visualizzati in modo coerente e preciso.
La calibrazione del monitor avviene sostanzialmente su 3 parametri:
- temperatura colore – indica la tonalità dell’illuminazione, da fredda a calda, misurata in gradi Kelvin,
- gamma tonale – si riferisce alla gamma completa di toni di luminosità, dal nero al bianco, che possono essere rappresentati in un’immagine,
- luminosità – indica la capacità del monitor di produrre un’illuminazione uniforme e accurata delle immagini visualizzate.
Prima di iniziare la calibrazione, però, fai attenzione a questi accorgimenti, che valgono in ogni caso:
- accendi il monitor almeno mezz’ora prima della calibrazione. In questo modo i pixel andranno a temperatura e la la calibrazione avverrà in condizione tipiche d’uso quotidiano,
- imposta la risoluzione nativa predefinita dello schermo,
- resetta qualunque modifica precedente di luminosità, temperatura e colori (sostanzialmente devi tornare alle condizioni di fabbrica),
- calibra il monitor in condizioni di luce ambiente non estreme, quindi nè troppa luce ma nemmeno troppo buio,
- fai attenzione che il monitor non sia investito da luce diretta.
Quale tipo di calibrazione fare?
Esistono svariati modi per calibrare un monitor. Quello più professionale utilizza uno strumento hardware apposito. Ma è possibile calibrare un monitor anche attraverso un software oppure online (questi ultimi sono meno precisi).
Te li spiego uno per uno.
Calibrazione del monitor via software
La calibrazione di un monitor via software avviene grazie a dei programmi dedicati presenti sia su Windows che su Mac.
Si tratta di regolazioni “a occhio”. Il software, in sostanza, ti permette di accedere a tutti i parametri di regolazione del monitor.
Questo tipo di regolazione è poco preciso, perché non si basa sui valori standard di cui ti parlavo all’inizio. Per cui ti sconsiglio di usarlo se intendi avere un monitor calibrato in maniera professionale.
Intanto, però, ti mostro come accedere al software sia su Windows che su Mac.
Calibrazione del monitor su Windows
Il software per la calibrazione del monitor su Windows è presente a partire dalla versione Windows 7.
Su Windows 11 puoi accedere al software scrivendo “calibra” nella barra di ricerca, ovvero il lentino a fianco al comando Start.
Cliccando su “invio” si aprirà il programma di calibrazione. “Calibra il colore dello schermo” è il software di Windows per la calibrazione. Cliccando su Avanti, in basso a destra, inizierà la procedura guidata.
Procedendo nelle varie schermate, il programma ti chiederà di regolare i colori, poi la luminosità e infine il contrasto.
Al termine della procedura, Windows ti farà vedere due schermate: una con le regolazioni attuali e una con i settaggi precedenti. A questo punto puoi decidere quale preferisci e confermare.
Calibrazione del monitor su Mac
Nel caso del Mac, dalla versione macOS 12 Monterey le opzioni di regolazione sono più limitate. Nelle versioni precedenti a questa, invece, esiste un tool di calibrazione dedicato.
Se usi macOS 12 Monterey o versioni successive, puoi solo selezionare un profilo colore da una lista e apportare delle modifiche.
Se hai una versione precedente, invece, seleziona “Monitor” da “Preferenze di sistema” e scegli la scheda “Colore”.
A questo punto clicca su “Calibra” e poi “continua” per avviare la procedura di calibrazione. Se vuoi accedere a più regolazioni, nella schermata “Introduzione” spunta la voce “modalità esperto”.
Alla fine del processo, clicca su “Fine” e salva il tuo profilo colore.
Calibrazione online
Un altro modo per calibrare il monitor è grazie ad alcuni tool disponibili online. Il principio di funzionamento è simile a quello presente sui sistemi operativi Windows e Mac.
Collegandoti ai tool, troverai una procedura guidata per la regolazione della luminosità, del colore e del contrasto. Anche in questo caso, però, la regolazione avviene “a occhio”.
I migliori tool online per la calibrazione del monitor sono in inglese. Comunque la procedura è abbastanza semplice e intuitiva.
Ecco una lista dei tool più affidabili e precisi:
- http://www.lagom.nl/lcd-test/
- https://www.eizo.it/monitor-test/
- http://tft.vanity.dk/MonitorTest_pureHTML.html
- https://www.w4zt.com/screen/
Calibrazione con strumenti professionali
Finora ti ho mostrato due metodi per la calibrazione del monitor che si basano su regolazioni intuitive. Sia col metodo software che con i tool online, ti vengono proposti dei modelli di colore e luminosità. Visualizzandoli, decidi se vanno bene oppure no in base al tuo giudizio.
Si tratta di metodi di calibrazione empirici e poco professionali. Possono bastare se ti accontenti di avere regolazioni approssimative. Se, invece, vuoi avere una riproduzione dei colori fedele, allora ti devi affidare a strumenti professionali: i colorimetri.
Questi strumenti hanno al loro interno un profilo colore di riferimento basato su valori standardizzati e precisi. Collegando il colorimetro al tuo monitor, il software passerà in rassegna tutti i parametri, li confronterà con quelli memorizzati al suo interno e li modificherà di conseguenza.
Nella pratica, il colorimetro è una sorta di piccolo scanner, che si poggia letteralmente sul monitor. Attivandolo, leggerà tutte le impostazioni di bilanciamento del bianco, gamma tonale e luminosità.
Questo è l’unico modo utilizzato da fotografi e grafici per non avere brutte sorprese. Con un monitor calibrato correttamente, puoi avere la certezza della riproduzione fedele dei colori.
In questo modo non avrai problemi qualora dovessi stampare le tue foto. Oppure, più semplicemente, se vuoi che le tue foto abbiano corrispondenze reali su qualsiasi altro monitor.
Qui ti propongo una lista di alcuni modelli di colorimetri. Ogni colorimetro è dotato di un software di gestione che dovrai preventivamente installare sul tuo computer.
I prezzi oscillano tra le 120 e le 250 euro. Personalmente uso il Datacolor SpyderX Pro, che trovo ottimo ed è anche il più economico tra quelli che ti propongo. Ecco, comunque, una lista:
- Datacolor SpyderX Pro - Calibrazione del Monitor Progettata per Fotografi e Designer (SXP100), Bianco, metallo
- Wacom EODIS3-DCWA Color Manager Calibratore Colore per Cintiq, Powered by X-Rite, Grigio/Nero
- Wacom EODIS3-DCWA Color Manager Calibratore Colore per Cintiq, Powered by X-Rite, Grigio/Nero
- Calibrite ColorChecker Display: calibratore di monitor per creativi
Conclusioni
La calibrazione del monitor è spesso sottovalutata. Un fotografo tende a spendere anche grosse cifre per la propria attrezzatura fotografica, senza prestare la dovuta attenzione al proprio monitor.
Per ottenere foto davvero eccezionali, invece, è necessario che tu abbia il pieno controllo dei colori.
Anche se decidi di comprare un colorimetro, però, tieni presente che non potrà mai sopperire ad un monitor scadente.
Un monitor di bassa qualità, infatti, non potrà essere regolato efficacemente nemmeno attraverso un colorimetro. Per questo motivo la prima cosa che dovrai fare è quella di comprare un monitor almeno discreto.
A questo proposito abbiamo pubblicato una guida molto completa, con una serie di consigli di acquisto per fascia di prezzo. Anche se non vuoi spendere molto, puoi trovare ottimi modelli con pochi euro. Puoi trovare l’articolo qui: “Monitor per la fotografia: quali caratteristiche deve avere?”.