Una volta che hai le capacità e l’attrezzatura giusta, le grandi fotografie sono spesso il risultato di trovarsi nel posto giusto al momento giusto e qualche volta ci vuole anche un pizzico di fortuna.
Durante l’estate australiana del 2008/2009 io sono stato molto fortunato.
Ho passato diverse settimane ai Laghi Gippsland, organizzando campi estivi con Camp Cooinda, e la bioluminescenza è una cosa che avevo già visto qualche volta nel corso degli anni, anche se, di solito, è molto debole e praticamente impossibile da fotografare.
Ma alla fine di Dicembre del 2008 e ai primi di Gennaio del 2009 la bioluminescenza era estremamente nitida e visibile.
In effetti, una luminosità così intensa è davvero una cosa rara in qualsiasi parte del mondo perché esistono pochissime foto come quelle che ho scattato durante quella estate.
Il motivo per cui la luminosità era così intensa è una complessa storia di incendi estivi seguiti da alluvioni invernali che hanno causato un alto livello di nutrienti nell’acqua e la comparsa del micro organismo Noctiluca Scintillans.
Sul mio sito web puoi trovare maggiori informazioni, ma questo post riguarda essenzialmente le fotografie.
Quattro anni fa utilizzavo una Canon 20D che era una reflex di prima generazione, ma fotografava abbastanza bene in condizioni di scarsa luce e molte delle mie immagini sono state scattate con l’obiettivo standard 18-55mm, ulteriore prova che non c’è bisogno di avere un’attrezzatura costosa e all’avanguardia per scattare immagini notturne.
Canon 20D, lente 18-55mm @27mm, 20 sec, f4, ISO1600
Alcuni dei responsabili del campo che giocavano nell’acqua mi hanno offerto la prima ispirazione fotografica e con un gruppetto ci siamo messi a lavorare per cercare di realizzare qualcosa.
La bioluminescenza è visibile soltanto quando l’acqua viene mossa, quindi abbiamo chiesto alle persone di spruzzare l’acqua in alto, evidenziando solo la silhouette che si trova in primo piano (foto sopra).
Poi si sono schizzati direttamente l’acqua l’uno con l’altro – la bioluminescenza illuminava i corpi mentre l’acqua scivolava sulla pelle. Questo dà un significato tutto nuovo al termine “dipingere con la luce”!
La seconda immagine realizzata sulla spiaggia con un flash aiuta a capire cosa stava succedendo, e potete ben capire come quella esperienza non era del tutto piacevole per la persona che si trovava in mezzo…
Canon 20D, lente 18-55mm @18mm, 15 sec, f3.5, ISO1600
Quando le persone in acqua hanno cominciato a sentire freddo e sono tornate nelle loro tende, ho passato le ore successive e poi anche le notti successive a cercare di catturare quanto più potevo con la mia macchina fotografica.
L’unico obiettivo veloce che avevo era un 50mm f1.4, che non era abbastanza ampio per fotografare paesaggi notturni sotto un cielo stellato, ma è stato perfetto per catturare l’evanescente luce della bioluminescenza mentre gettavo manciate di sabbia e sassolini in acqua.
Canon 20D, lente 50mm, 4 sec, f1.4, ISO1600
Essendo un astronomo, le fotografie che preferisco sono quelle che uniscono la bioluminescenza con le stelle del cielo.
Alcune persone hanno pensato che queste immagini non fossero reali, ma posso assicurare che hanno subito pochissimi ritocchi e sono praticamente identiche a quello che è apparso sulla macchina fotografica quando le scattavo.
E poi, l’immagine più bella che ho scattato mi è quasi costata la mia macchina fotografica.
Avevo posizionato una torcia sulla spiaggia, puntandola verso la macchina fotografica in modo da avere un punto di messa a fuoco e stavo montando il treppiede parzialmente in mezzo all’acqua (salata) per avere un’ottima visibilità delle onde luminose che si formavano subito sotto alla macchina fotografica.
Mentre mi spostavo verso la torcia, ho inciampato con la gamba nel cavo facendo cadere il treppiede e la macchina fotografica nell’acqua. Li ho raccolti subito e sono corso a cercare un lavandino per pulire la mia attrezzatura dall’acqua salata.
Fortunatamente, la macchina fotografica non si era bagnata molto e sono potuto tornare in breve tempo ai miei scatti.
Purtroppo il treppiede non è più stato lo stesso da quella volta!
Canon 20D, lente 10-22mm @10mm, 2 min, f3.5, ISO1600
Quella stessa notte ho finito con una serie di esposizioni di 2 minuti, scattando da una posizione più sicura, e cioè sulla spiaggia.
Ho poi sovrapposto gli scatti per ottenere questa immagine di sentiero stellato che è la mia preferita.
Canon 20D, lente 10-22mm @10mm, 45 x 2 min, f3.5, ISO1600
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