Fotografia sportiva e d’azione: le impostazioni per catturare l’attimo fuggente

Fotografia sportiva e d’azione: le impostazioni per catturare l’attimo fuggente

La fotografia sportiva

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Nella fotografia sportiva e d’azione la velocità è tutto. Il momento in cui il pallone gonfia la rete, il ringhio sul volto di un cestista mentre schiaccia, la plasticità di un ginnasta al culmine di un’evoluzione sono i momenti che vogliamo e dobbiamo essere in grado di immortalare per descrivere nel modo migliore l’evento a cui abbiamo assistito. La necessità di cogliere l’attimo impone alcuni requisiti che un fotografo deve saper soddisfare, innanzitutto procurandosi il corretto equipaggiamento. In secondo luogo, è necessario seguire alcune linee guida per impostare correttamente la macchina fotografica. In questo articolo, vediamo quali sono queste linee guida, per aiutare chi è alle prime armi ed evitargli di brancolare nel buio quando le sue foto d’azione non risultano come vorrebbe.

L’esposizione della fotografia sportiva

Consideriamo innanzitutto, come spesso facciamo, il triangolo dell’esposizione, ovvero apertura, tempo di esposizione ed ISO.

L’elemento principe nella fotografia d’azione è, come potete immaginare, il tempo di esposizione (o tempo di posa). Solitamente il nostro obiettivo è quello di congelare l’azione, di immortalare un gesto o un’espressione estremamente intensi e significativi. Per fare ciò il tempo di esposizione deve essere breve o molto breve. Come abbiamo visto nell’articolo sull’equipaggiamento per la fotografia sportiva, tempi di posa più lenti di 1/125s sono da evitare. Anzi, spesso sarà necessario scendere molto più in basso arrivando anche a tempi sotto il millesimo di secondo. L’eccezione è costituita dai casi in cui vogliamo ottenere il mosso artistico (in inglese, motion blur), ovvero vogliamo che i movimenti creino delle scie. In questi casi siamo liberi di sperimentare tempi di posa molto più lunghi.

L’apertura da usare dovrà essere generalmente ampia. Se osservate le foto di atleti che affollano le riviste, ma anche la rete, vi accorgerete di come lo sfondo risulti spesso molto sfocato.ciò permette di isolare gli atleti e di concentrare l’attenzione su quello che stanno facendo in quell’istante. Un’apertura pari a f2.8 garantisce questo risultato (insieme ad una lunghezza focale nell’ordine delle centinaia). Se il nostro equipaggiamento non ce non la permette, potremmo accontentarci di un f4. Un valore basso per l’apertura, inoltre, ci aiuterà a mantenere ridotto il tempo di esposizione senza sottoesporre eccessivamente le foto. L’eccezione è costituita dagli scatti in cui è necessario avere lo sfondo a fuoco oppure cogliere nitidamente soggetti posti a distanza diversa rispetto all’obiettivo. Ad esempio, se vogliamo avere una panoramica del pubblico allo stadio, dobbiamo ricorrere ad un’apertura più chiusa, diciamo da f11 in su.

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Per quanto riguarda l’ISO, probabilmente dovremo usare valori piuttosto elevati, soprattutto se scattiamo foto all’interno oppure dopo che il sole è calato. Dopo aver impostato apertura e tempo di esposizione, alziamo l’ISO sino a raggiungere un’esposizione soddisfacente, cercando di mantenerla più bassa possibile . Potrebbe tornarci utile abilitare l’ISO automatica (cliccate sul link per vedere come impostarla).

Per avere il controllo di questi parametri, sarà necessario disporre di una fotocamera che fornisca il modo di scatto a priorità di tempi o manuale. Nel primo caso, ridurremmo il tempo di esposizione fino al valore che ci permetterà di congelare l’azione come desideriamo e la macchina cambierà l’apertura di conseguenza. Visto che il tempo di esposizione sarà molto ridotto, probabilmente la macchina sarà costretta ad aprire l’apertura, proprio come desideriamo. Se la fotocamera segnalerà una foto eccessivamente sottoesposta, allora alzeremo l’ISO o useremo l’ISO automatica. Nel modo manuale invece, avremo controllo su tutte le impostazioni e quindi basterà configurarle una ad una seguendo le linee guida appena viste.

Scatto multiplo, autofocus e formato delle foto

Ci sono anche altre impostazioni a cui è meglio fare attenzione nella fotografia sportiva.

Innanzitutto sarà meglio abilitare lo scatto multiplo. In questo modo, tenendo premuto il pulsante di scatto la fotocamera eseguirà una raffica di foto, fino a che la memoria temporanea non sarà piena. Il numero massimo di foto al secondo dipende dal modello di fotocamera. Avendo più scatti ravvicinati, potremo cogliere l’evoluzione del movimento e tenere lo scatto relativo al momento più significativo.

Arsenal v Liverpool by toksuede, on Flickr
Creative Commons Attribution-Noncommercial-No Derivative Works 2.0 Generic License  by  toksuede 

Per quanto riguarda la modalità di autofocus, sarà meglio scegliere la messa a fuoco continua, per la selezione area AF sarà meglio impostare la selezione dinamica. Se questi concetti vi sono nuovi vi consiglio di leggere gli articoli sulle modalità di autofocus e di selezione area AF.

Infine, come sempre, è secondo me molto utile usare il formato RAW. Potrebbe accadere che, anche aumentando l’ISO, non saremo in grado di evitare foto sottoesposte. Usando il formato RAW sarà possibile recuperare molte di queste foto, che invece in JPEG sarebbero risultate inutilizzabili. A dire il vero, però, la fotografia sportiva e d’azione costituiscono un ambito in cui effettivamente il formato RAW potrebbe causare anche dei problemi. Infatti, la maggiore dimensione dei file riduce il numero massimo di foto al secondo, limitando l’efficacia della scatto multiplo. Se si fa un uso intensivo di questa funzione, talvolta sarà necessario ripiegare sul JPEG.

Conclusioni

Quelle che avete appena letto sono delle linee guida che in alcuni casi saranno applicabili pari pari ma in altri necessiteranno di una personalizzazione. Usatele come punto di partenza, effettuate qualche scatto e, se i risultati non vi convincono, provate a ridurre il tempo di esposizione o ad aumentare l’ISO. Ricordatevi che, in certi casi potrebbe essere inevitabile sottoesporre leggermente le foto. Fate in modo però di sapere come correggere l’esposizione in fase di elaborazione.

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